Ramacca (Ct): resa dei conti fra cugini finisce a fucilate

Una resa dei conti fra cugini è finita a fucilate. Con l’accusa di tentato omicidio del cugino di 40 anni, i carabinieri della compagnia catanese di Palagonia hanno arrestato Giuseppe Oglialoro, 49enne di Ramacca.

Ieri sera i due cugini, all’interno di un bar del centro, hanno dato vita ad una furibonda lite, sembra per vecchi dissidi di carattere familiare.

Divisi dai clienti presente nell’esercizio pubblico i due decidono di ritornare a casa. Ma poco dopo il 40enne ha raggiunto il parente nella propria abitazione. Lo ha affrontato nel vialetto di casa, reclamando altri chiarimenti.

Per tutta risposta, il sorvegliato ha imbracciato un fucile da caccia e ha esploso dei colpi indirizzandoli al volto e al petto del cugino. La vittima, nonostante fosse ferita, è riuscita a fuggire a piedi trovando rifugio nella locale guardia medica. Qui ha deciso di trasferirlo d’urgenza all’ospedale Gravina di Caltagirone.

I medici lo hanno ricoverato in prognosi riservata. La vittima ha riportato un ematoma all’occhio destro, una emorragia sottocongiuntivale, una ferita perforante sclerale paralimbare e un’ampia ferita con fuoriuscita di membrane. Lesioni che rischiano di fargli perdere irreversibilmente la vista dall’occhio destro.

Gli investigatori dell’arma per giungere alla cattura del reo, dopo la chiamata dei sanitari della guardia medica e la reticenza da parte della vittima a fornire notizie in merito al suo ferimento, ripartimo dalla lite avvenuta la sera precedente al bar identificando il contendente ripreso dalle telecamere di sicurezza attive in zona.

Dopo un sopralluogo nella casa del sorvegliato, sono stati rinvenuti sulla porta di casa e sull’auto di proprità un bussolotto di una cartuccia esplosa calibro 12/16 ed alcuni colpi di fucile andati a vuoto e i relativi pallini compatibili con quelli estratti dai medici dal corpo del ferito nonché le tracce di sangue lasciate dallo stato durante la fuga verso la guardia medica.

L’uomo è stato arrestato ed associato al carcere di Caltagirone.

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