Catania: il consigliere Buceti chiede maggiore sicurezza sugli autobus

“L’aggressione all’autista dell’Amt è l’ennesima dimostrazione di come ormai i mezzi pubblici siano diventati un vero e proprio far west dove vige la legge del più forte”. Così il consigliere di Catania, Erio Buceti.

Tra arroganti che non vogliono pagare il biglietto, “signori” che chiedono la fermata “ad hoc” e individui ubriachi, che inveiscono contro tutto e tutti, quando le istituzioni competenti decideranno di istallare sugli autobus i vigilantes oppure i controllori?

Lasciare l’autista da solo alla mercè dell’arroganza di chiunque è da folli. Le pattuglie miste, oltre che sulle strade catanesi, ci vogliono sui mezzi pubblici. In qualità di consigliere circoscrizionale di “Cibali-Trappeto Nord-San Giovanni Galermo” – prosegue Buceti – si unisce al coro di tutti coloro che vorrebbero maggiore vigilanza sugli autobus e, al tempo stesso, chiede ai dirigenti dell’azienda metropolitana trasporti di non prendere decisioni affrettate che possano penalizzare l’intera collettività. Cure peggiori del male che si potrebbero tradurre con l’eliminazione di alcune tratte o la limitazione di alcune corse che collegano il centro cittadino con le periferie.

Già lo scorso aprile, infatti, si era pensato di annullare, in seguito all’ennesimo atto violento a mezzi e personale Amt, le corse serali della linea 726, che da piazza Borsa arriva fino a San Giovanni Galermo. Una decisione che scatenò le proteste dell’intero quartiere e che convinse i vertici dell’azienda a fare un passo indietro. Oggi si teme di rivivere lo stesso scenario.

Da qui la mia proposta di potenziare i controlli sulle corse maggiormente a rischio ed istituire un sistema di vigilanza all’interno degli autobus che possa proteggere il lavoro degli autisti. L’efficienza del servizio pubblico è già messo duramente alla prova da decine e decine di autobus fermi nelle rimesse perchè mancano i pezzi di ricambio, sono troppo vecchi oppure manca il climatizzatore. Il solo effetto di questo andazzo è quello di mettere in ginocchio interi quartieri con la periferia ulteriormente isolata rispetto al resto della città.

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