Mirto (Me): il comune a Gubbio per la commemorazione dei martiri uccisi dai nazisti

Una delegazione del Comune di Mirto, guidata dal Sindaco, Maurizio Zingales insieme al vice sindaco Luigi Ialuna, all’assessore Sebastiano Scarcina e ad Alessandro e Vera Zizolfi nipoti del Carabiniere siciliano, ha partecipato il 22 giugno scorso alla 73* commemorazione dei 40 Martiri di Gubbio uccisi durante una rappresaglia nazista nel 1944.

Tra questi martiri anche il concittadino mirtese, Giovanni Zizolfi, vice Brigadiere dei Carabinieri a cui l’Amministrazione Comunale ha voluto rendere omaggio, donando al Sindaco alla città di Gubbio, Filippo Stirati, una scultura in ferro raffigurante la Sicilia con un ramoscello di Mirto, i 3 Ceri simbolo di Gubbio e dell’Umbria e il distintivo di gradi di vice brigadiere dei carabinieri.

Giovanni Zizolfi, servitore con onore della Patria, arruolatosi da volontario nei Carabinieri dove svolse il suo dovere a servizio della gente, aveva appena 23 anni quando fu ucciso, Era a Gubbio dalla sua fidanzata il 20 giugno del 1944 quando i nazisti rastrellarono 80 persone tra la popolazione come risposta all’uccisione di due ufficiali tedeschi in Corso Garibaldi per poi fucilarne 40 la mattina del 22 giugno alle ore 6.30. Zizolfi, siciliano di origine, proveniente dal paesino di Mirto, fu uno di quelli.

A Gubbio quest’anno per la prima volta era presente ufficialmente il Comune di Mirto con il suo sindaco Maurizio Zingales, insieme alle altre istituzioni che hanno ricordato il terribile eccidio. Una presenza per ricordare un suo concittadino e per dare testimonianza concreta di come questa pagina buia della storia non sia un fatto solo eugubino, ma per la sua crudezza e per i suoi numeri, di rilevanza nazionale.

Un messaggio di pace quello portato dal Sindaco anche a nome degli studenti delle scuole di Mirto che quest’anno insieme ai loro insegnanti hanno sviluppato un percorso formativo sulle orme del Carabiniere Zizolfi dal titolo “il Filo della Memoria – 40 Rose bianche”.

Non a caso quest’anno a Gubbio durante la veglia notturna della sera del 21 giugno sono state lette 3 poesie realizzate dai ragazzi delle scuole di Mirto. 

Una cerimonia molto sentita che ha toccato i luoghi coinvolti durante quei giorni, per concludersi davanti al Mausoleo che la città di Gubbio ha eretto in memoria dei 40 Martiri.

In particolare alle 9.30 il ritrovo in piazza 40 Martiri del corteo civile che ha tributato omaggio ai monumenti ai caduti posti in piazza e lungo il Viale della Rimembranza, per poi percorrere via Perugina e fermarsi all’edificio scolastico, il luogo dove gli 80 civili catturati furono tenuti prigionieri fino all’alba del 22 giugno, quando i nazisti li divisero in due gruppi : 40 uscirono per primi e scavarono una fossa, gli altri 40 uscirono per secondi e davanti a quella fossa furono fucilati.

Le note del silenzio suonate dalla tromba hanno scandito il momento del cordoglio per poi proseguire fino al Mausoleo e raggiungere il muro della fucilazione . Qui i bambini delle scuole di Gubbio, guidati dal sindaco del Consiglio comunale ragazzi, hanno posto rose rosse , una per ogni martire. A seguire i discorsi ufficiali e poi la messa officiata da Don Fausto Panfili , intensa e partecipata dalle famiglie dei caduti, come anche dai tanti eugubini legati ,dopo 73 anni dai fatti, a questo tragico evento che ha scandito la storia di Gubbio e che ancora ne connota il comune sentire .

A fare gli onori di casa nel momento della cerimonia ufficiale davanti al mausoleo , insieme al sindaco Stirati, la presidente dell’associazione famiglie dei 40 Martiri Laura Tomarelli , mentre per la Regione Umbria era presente l’assessore Fernanda Cecchini .

Un ulteriore momento toccante la tappa svoltasi presso la Caserma dei Carabinieri di Gubbio con la presenza del Comandante della Compagnia Pier Giuseppe Zago a cui è stata consegnata dal Sindaco Zingales una targa ricordo dedicata al Carabiniere Zizolfi.

Le celebrazioni erano già iniziate prestissimo, alle 6.30 con la prima funzione religiosa nell’ora dell’eccidio presieduta dal vescovo Monsignor Mario Ceccobelli che ha ricordato il sacrificio dei 40 innocenti e additando a tutti i presenti, come esempio di riconciliazione da seguire, la storia di Gugliemina e Peter, raccontata nel romanzo storico ” Nel segno dei padri”, i due bambini cresciuti orfani di padri morti, su versanti diversi, nella vicenda dei 40 martiri. Un libro scritto dal giornalista Giacomo Marinelli Andreoli con cui l’amministrazione comunale ha già concordato con l’autore di presentare a Mirto durante il nuovo anno scolastico ai ragazzi delle scuole del territorio.

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