Catania: “criptolocker”, 4 arresti a Napoli

Associazione per delinquere per estorsioni, frode informatiche, accessi abusivi e danneggiamenti a sistemi informatici, nonché sostituzioni di persone e truffe. Sono questi i reati di cui dovranno rispondere i quattro napoletani arrestati oggi dagli agenti della polizia postale di Catania nell’operazione Criptolocker.

Le manette sono scattate ai polsi di Gennaro Bozzaotro, 24enne, detto Genny; Raffaele Bozzaotro, 32enne detto Lello; Giuseppe De Simone, 28 anni, detto Peppe; Carmine Amato, 25 anni, detto Carminiello.

Altre tre persone sono sottoposte alle indagini per i medesimi reati, per cui l’ufficio non aveva avanzato richiesta applicativa di misura cautelare, ricoprendo il ruolo di meri partecipanti del sodalizio criminale.

I sistemi informatici erano stati colpiti dal virus denominato “Criptolocker”. Tutto era partito da una denuncia per accesso abusivo e per tentata estorsione sporta nel 2016, si era avviata la laboriosa attività d’indagine che ha consentito di individuare l’esistenza di un’organizzazione criminale che colpiva le sue vittime sull’intero territorio nazionale.

Il virus Criptolocker è un malware che viene iniettato dai malviventi nei sistemi informatici delle vittime ed è in grado di bloccare tutti i dati presenti, criptandoli. Il gruppo criminale poi chiedeva un riscatto in denaro per la successiva decriptazione dei dati.

Gli agenti della polizia postale sono riusciti a risalire all’identità dei componenti del sodalizio criminoso. I malviventi non solo utilizzavan il malware Criptolocker da cui il nome dell’operazione. Erano anche i realizzatori di frodi informatiche, di accessi abusivi a sistemi informatici, di truffe e di sostituzioni di persona.

Nel corso delle indagini Criptolocker, sono stati accertati attacchi informatici ad aziende a cui sono state sottratte le credenziali di accesso ad indirizzi di posta elettronica, a conti correnti online e a piattaforme di vendita digitali.

In questo modo, i sodali eseguivano truffe secondo lo schema “man in the middle”, ovvero si sostituivano a professionisti, trattavano con i relativi clienti, concludevano affari e, indicando coordinate bancarie relative a conti correnti a sé riferibili, si impossessavano illecitamente dei relativi guadagni.

Anche in questo caso, una delle vittime è stato un imprenditore catanese. Nel programma del gruppo criminale, inoltre, c’era l’intenzione di creare un sito web falso di un istituto bancario in questo modo avrebbero potuto carpire i dati di home banking dei relativi clienti.

L’organizzazione aveva sede a Napoli e colpiva le sue vittime sull’intero territorio nazionale. Numerose le aziende interessate dai raggiri informatici. Diverse decine di privati sono stati truffati con la tecnica del Criptolocker. Decine di migliaia gli euro di provenienza illecita.

Nel corso dell’esecuzione dell’ordinanza cautaleare sono state eseguite perquisizioni locali per sequestrare gli strumenti informatici con cui i reati venivano commessi. Sono ancora in corso ulteriori accertamenti tecnici sul notevole materiale informatico sequestrato.

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