Capo d’Orlando (Me): prevenzione incendi, da domani i controlli

Da domani il comuenn di Capo d’Orlando, nel messinese, effettuerà i controlli per la pulizia dei terreni incolti. C’è tempo fino al 15 giugno, infatti, il termine ultimo per ottemperare all’ordinanza sulla prevenzione degli incendi.

Sulla scorta del provvedimento, firmato dal sindaco Franco Ingrillì, i proprietari dei terreni o di aree incolte, devono provvedere entro domani al decespugliamento e alla pulizia per evitare possibili focolai.

La polizia municipale e la protezione civile comunale stanno disponendo un servizio di controllo del territorio per verificare il rispetto dell’ordinanza.

Il provvedimento dispone il divieto di accendere fuochi in prossimità di boschi, terreni agrari e cespugliati, lungo le strade comunali, provinciali, statali e autostradali ricadenti sul territorio comunale.

Non è anche consentito fumare o usare apparecchi a fiamma libera o elettrici che producono faville negli stessi territori. Nei terreni ricadenti all’esterno della perimetrazione del centro urbano con una estensione superiore ai 3.000 mq, in sostituzione della pulizia dell’intera area, potranno realizzare viali parafuoco di larghezza di almeno sei metri dal confine con le proprietà limitrofe, da estendere a dieci metri in corrispondenza dei confini su strada, anche se si tratta di strade vicinali o trazzere.

In caso di inosservanza dell’ordinanza, il comune potrà provvedere d’ufficio in danno de trasgressori. Inoltre, i soggetti inadempienti saranno responsabili dei danni che si dovessero verificare a seguito di incendi.

In caso di mancata pulizia di aree incolte o di accumulo indiscriminato di sterpaglie, sarà applicata una sanzione amministrativa dai 100 ai 600 euro. Nel caso in cui la mcanta pulizia generi o favorisca il propagarsi di un incendio, sarà applicata un’ulteriore sanzione amministrativa da 51 a 258 euro per ogni ettaro di terreno o frazione di ettaro incendiato.

Nel caso di un incendio causato da azioni anche involontarie, sarà applicata una sanzione amministrativa che può arrivare fino ai 10.329 euro, oltre alla prevista denuncia all’Autorità giudiziaria.

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