Ragusa: Pmi, “basta ritardi nei pagamenti alle imprese”

Nei giorni scorsi l’assessore regionale ale autonomie locali e alla funzione pubblica, Luisa Lantieri, ha visitato il centro direzionale delle imprese di Comiso, sede operativa regionale di pmi Sicilia.

La Lantieri era accompagnata dal delegato provinciale di Pmi Sicilia di Enna, Filippo Meli. La rappresentante del governo regionale ha incontrato una delegazione della giunta provinciale di pmi Sicilia Ragusa, guidata dal segretario Andrea Providenza e dal presidente regionale pmi, Roberto Biscotto.

 Tra gli argomenti affrontati, quello più urgente ha riguardato i ritardi nei pagamenti delle imprese da parte della pubblica amministrazione.

Il presidente Biscotto ha ricordateo l’entrata in vigore nel 2013 del decreto legislativo 192/2012, ovvero la circolare del Mise che recepiva la direttiva europea che prescriveva pagamenti certi entro 30 giorni dal ricevimento della fattura da parte dell’ente debitore. O, al massimo, il pagamento dopo 0 giorni in casi eccezionali come i debiti saitari.

“Ebben – dichiara Biscotto – da allora il Mef ha certificato che in Italia risulta saldato soltanto il 50% delle fatture. In particolare, la pubblica amministrazione siciliana paga una fattura su due. Gli ultimi dati parziali a nostra disposizione parlano di un passivo che sfiora i 10 miliardi di euro a fronte di un totale nazionale di 64 miliardi nel 2016.

Lo stesso “Quotidiano di Sicilia” – prosegue Biscotto – autore di un’inchiesta nel 2016, ha ammesso che fornire dati certi è molto difficile, dal momento che gli eti pubblici dell’isola mostrano inefficienze anche nella comunicazione degli avvenuti pagamenti. Di certo la situazione è davvero critica. Sono oltre 45 mila le pmi siciliane che vantano crediti nei confronti della pubblica amministrazione regionale e locale e il tempo medio impiegato dagli enti per saldare le fatture, si attesta a 78 giorni.

Meglio della media italiana che è di 95 giorni nel 2016 (erano 131 giorni nel 2015), ma sempre di gravi ritardi parliamo. Tutto questo ovviamente crea effetti a cascata. L’impresa di pulizie piuttosto che di costruzioni che ottiene l’appalto dal Comune o dalla Regione non solo deve anticipare i soldi per comprare i materiali necessari ad effettuare i lavori, ma è anche chiamata a pagare gli stipendi ai suoi dipendenti oltre che saldare a sua volta i fornitori.

Una reazione a catena che purtroppo ha già portato al fallimento di molte imprese e al licenziamento di centinaia di lavoratori. Abbiamo quindi chiesto all’assessore Lantieri di fare il punto della situazione riguardo il trasferimento dei fondi da Stato a Regione e di conseguenza agli enti locali e di sollecitare a sua volta gli enti debitori ad attenersi alla direttiva europea”.

Biscotto, infine, ribadisce che è stata sollecitata l’assessore “ a verificare se ha funzionato nell’isola lo strumento della compensazione delle cartelle esattoriali con i crediti non prescritti, certi, liquidi ed esibili, considerato che nessun dato è finora emerso a tale proposito”.

L’assessora Lantieri ha raccolto tutte le sollecitazioni provenienti dai rappresentanti delle Pmi e si è fatta carico di convocare con urgenza una nuova conferenza delle autonomie locali per fare il punto sui trasferimenti regionali ai comuni e intervenire opportunamente.

“Purtroppo – ha dichiarato la Lantieri – ci sono venti comuni che ancora devono procedere con gli adempimenti di legge e questa situazione sta bloccando l’intera procedura dei trasferimenti. Stiamo inoltre cercando di intervenire urgentemente ove possibile, ma la situazione resta difficile e ingolfata dalla burocrazia”.

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