Messina: teatro Vittorio Emanuele, in scena una “stagione” lacrime e sangue

La segretaria generale della Funzione pubblica della Cgil Clara Crocé e la coordinatrice del settore Rosa Raffa, chiamano le istituzioni ad esercitare la loro responsabilità sul futuro dell’ente teatro Vittorio Emanuele. “Pronti a mettere in atto tutte le necessarie iniziative di protesta”.

A un mese di distanza dagli ultimi titoli ufficiali della trascorsa  “mini stagione” lacrime e sangue, un silenzio spettrale par essersi impossessato del massimo ente culturale della città. Oltre le dichiarazioni di probabili future programmazioni l’incertezza regna sovrana”.

Questo il commento della segretaria generale della Funziona pubblica della Cgil Clara Crocé e la coordinatrice del settore, Rosa Raffa, di fronte alla situazione di assoluta e completa incertezza che regna sovrana sul futuro dell’ente teatro. Ad oggi infatti non si ha notizia del bilancio di previsione che doveva esser presentato già il 31 dicembre dello scorso anno ed ecco perché stupisce che si possa parlare, anche ufficiosamente, di stagione 2017/2018, stuzzicando il pubblico con cartelloni che includerebbero opere, concerti sinfonici, balletti, musical, e una stagione di prosa che promette anche il nascere di una compagnia stabile.

Il tutto come e meglio dei cartelloni dei bei tempi quando il contributo era fissato in poco meno di sette milioni di euro.  Manifestazioni d’intenti  che impattano con la realtà di un bilancio non esitato  che, diversamente,  farebbe chiarezza sulle cose possibili da fare dando  quindi il via al lancio  della campagna abbonamenti . Da ciò si percepisce ancor più incerta  l’annunciata,  e a più riprese, messa in scena taorminese di “Pierino e il Lupo “ di Sergej Prokof’ev. 

“Chi doveva pensare a predisporre  in tempo utile il bilancio? – chiedono le sindacaliste -. Il sovrintendente assieme ad altri organi come chiaramente  indicato dallo statuto all’articolo 11 punto c? Gli “altri” organi utili a stilare i bilanci di concerto col Sovrintendente quali sarebbero? Il  commissario straordinario arrivato a inizio anno e decaduto dopo tre mesi sebbene ancora lo si veda girare in teatro? Un commissario che disse d’aver prodotto risultati importanti nel trimestre affidatogli, come peraltro il famoso emendamento sugli 800.000,00€ praticamente quasi sicuro e seguito giornalmente passo passo ma, ahimè, nella prassi nemmeno presentato?”

Domande incalzanti al momento rimaste senza risposta, che dimostrano come tutti gli obiettivi siano stati raggiunti solo a parole. E purtroppo non può essere giudicato diversamente il comportamento del sindaco, Renato Accorinti “che in quattro anni e a più riprese s’è detto primo paladino difensore di questo teatro; un cavaliere tanto scoordinato, dalla vista appannata e con armi spuntatissime che si lascia palleggiare dai giochetti politici regionali laddove una regione, nella figura dell’assessore al turismo sport e spettacolo Antony Barbagallo, già lo scorso 16 Maggio gli assicurava una visita a brevissimo termine  per consegnarli  personalmente la ratifica delle nomine del Cda, organo vitale di cui ancor oggi però non si ha alcuna notizia, svanito come un porto delle nebbie.

Tutto questo,  va ricordato, nonostante il precedente Presidente dell’Ente Maurizio Puglisi già lo scorso aprile avesse rinunciato alla nuova designazione proprio per evitare ricadute negative sull’Ente poiché  percepiva la sua figura come sgradita alla regione. 

Ignoti sono i motivi per cui il  nuovo presidente designato dal Sindaco nella figura del Dott. Luciano Fiorino  ancora non si insedi come suo diritto giacché la ratifica regionale spetti invece al vice presidente designato e cioè la Signora Mariangela Pizzo.  Sul versante amministrazione corrente continuano i cronici ritardi sulla liquidazione di fatture(ferme a marzo)dei professori d’orchestra scritturati con partita iva e delle buste paga di maggio per i professori assunti  con contratto a tempo determinato”. 

Chiude  lo scenario nauseante, concludono le sindacaliste, una rappresentanza politica totalmente e trasversalmente assente, in particolare su questo versante, per  vero nemmeno molto intimorita dalla prossima tornata elettorale. Una rappresentanza che volta le spalle a un teatro  soccombente sotto  due forti  e ben strutturate realtà come Palermo e Catania dove,  lì sì, la rappresentanza riesce a produrre  risultati per il lustro della propria città e di riflesso per i lavoratori. La CGIL e i lavoratori che rappresenta,  porranno in essere una serie di iniziative per richiamare ognuno alle proprie responsabilità”.

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