Catania: a teatro si ironizza sull’editoria corrotta con “un giornalista all’inferno”

Torna sulle assi di un palcoscenico l’azione socioculturale di Terre forti, il collettivo artistico nato dieci anni fa a Librino a Catania per fare da “ponte” fra culture diverse, fra tradizione ed innovazione, facendo dell’arte uno strumento di educazione, promozione sociale e coinvolgimento.

È una commedia il nuovo appuntamentodella stagione 2016/17 dell’associazione, tornata convintamente ad un programma “nomade”, itinerante, con l’obiettivo di “contaminare” quanti più luoghi e contesti con il proprio messaggio.

Dopo i molti appuntamenti con gli apprezzati recitals di Terre forti (che riprenderanno il 28 di questo mese con “Mi votu e mi rivotu”) ecco quindi un testo di ampio respiro, opera del noto scrittore e giornalista Santo Privitera. Autore che ben conosce l’editoria, e che questa critica con sagacia e sapienza.

“Un giornalista all’inferno” narra di uno sfortunato – e “scomodo” – cronista alle prese con una “mission impossible”: intervistare nientemeno che il demonio!

Non è la prima volta che Belzebù fa capolino nelle regie del fondatore di Terre forti, Alfio Guzzetta (si pensi al gustoso “Il processo a Mao Tse Tung”, di prossima riproposizione), come anche il tema di un certo giornalismo perverso (ancora vivi gli echi della sua coraggiosa versione de “L’intervista” del giornalista anarchico Octave Mirbeau); non poteva quindi mancare alla proposta di Guzzetta e del suo collettivo un testo qui descritto in una nota che riportiamo:

“Marco è un giornalista scomodo. Per tale motivo il suo direttore, corrotto, vuole licenziarlo. Pensa di riuscirvi imponendogli una intervista a Satana. Marco, sbigottito, si ubriaca e cade in un sonno profondo. Si ritrova improvvisamente nella buca infernale, al cospetto di Satana e del suo fido segretario Filocrate. Marco, ripresosi dallo smarrimento, ne approfitta per fare la sua intervista. Intanto fervono i preparativi per il milionesimo matrimonio di Satana.

L’ingresso in scena di Marika, la promessa e bella Satanessa, seguita dalla sua inseparabile damigella Alina, interrompe l’intervista. Tra lei e Marco sembra subito scoccare la scintilla dell’amore. Nel frattempo Satana è chiamato a giudicare le anime che scendono dalla terra. Marco e Marika restano soli e finiscono per dichiararsi reciprocamente innamorati.

L’azione continua tra festeggiamenti per l’imminente matrimonio, intervista e carrellata di anime, quando irrompe in scena il direttore del giornale per il quale Marco scrive. Scoppia il “finimondo”; si scatena…”l’inferno”. Come si concluderà la vicenda? Il detto recita “Tutto è bene quel che finisce bene”. Ma con il diavolo conviene fidarsi?

La vicenda narrata, nella messa in scena, assume una dimensione surreale e si sviluppa tra l’ironico e il grottesco. Serve innanzitutto per mettere in risalto, giocandovi piacevolmente, problemi che contagiano la nostra quotidianità. Senza fare moralismi, si “scherza” su tanti comportamenti che, spesso senza accorgercene, condizionano la nostra vita”.

 Il tutto affidato ad un cast fresco e che rappresenta un indovinato mix di esperienza e nuove proposte. In scena vedremo Concetto Cefalà, Letizia Tatiana Di Mauro, Gaetano Gullo, Nino Patanè, Orazio Patanè, Francesca Privitera, Enrico Smeraldo e Vanessa Tudisco. Lo spettacolo è impreziosito dalle musiche originali di Giuseppe Benito Caruso. La direzione di scena è affidata alle esperte mani di Orazio Indelicato, con la regia, come detto, di Alfio Guzzetta.

L’appuntamento è al Teatro Salesiani di via Teatro Greco a Catania sabato 20 alle 20.30 e domenica 21 alle 18.30, con biglietto di ingresso unico a €5.

Il percorso della stagione di Terre forti proseguirà con poi con altri appuntamenti con la tradizione siciliana: “Mi votu e mi rivotu suspirannu” (La donna nella tradizione popolare siciliana) in programma per il 28 maggio all’Herborarium Museum di via Crociferi a Catania, e “Chiddi d’arreri ô cannizzu” (Le Parità Morali dei nostri villani). Ma ecco altri appuntamenti con gli spettacoli teatrali: sempre all’Herborarium Museum è previsto per il 4 giugno la pièce pirandelliana “All’uscita”, mentre per l’ultima decade di luglio è previsto “Aracneide – storie di giustizia negata”, opera di Alfio Guzzetta.

Sabato 20 maggio 2017 ore 20.30

Domenica 21 maggio 2017 ore 18.30

Ingresso: €5

 

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