Palermo: quella insostenibile “indifferenza” della retrocessione

Squadra al freddo passo d'addio

Con la retrocessione matematica in cadetteria decretata a 4 turni dal termine del campionato, ma difatti abbondantemente acquisita già da diversi mesi, si respira un clima a tratti surreale; il Palermo ed i tifosi si trovano a vivere questo periodo di finale di stagione come marito e moglie separati in casa.Ignorandosi o, al peggio, rimuginando i molteplici errori della recente convivenza, scambiandosi accuse o stoccate micidiali. Da una parte, appunto, i tifosi affranti, costretti a vivere un’intera stagione di delusioni, costellata da prestazioni stomachevoli e che già da diverse giornate disertano lo stadio; dall’altra parte la creatura di Maurizio Zamparini, ovvero la squadra: un gruppo, agli occhi di tutti, mal assemblato ed inadeguato per la categoria, che ha costantemente difettato dal punto di vista del carattere e di cui mai si sono potute apprezzare chissà quali qualità tecniche.Alla luce quindi del peggior output progettuale, rappresentato dal fallimento della retrocessione, la squadra dovrebbe trovarsi naturalmente indotta a riflettere severamente sui verdetti, sui bilanci e su quanto prodotto sul piano sportivo e morale. Ma in barba ad ogni momento di etica contemplazione, alcuni calciatori hanno fatto pervenire alla società, attraverso i propri procuratori, di non gradire la serie B e pertanto di essere ceduti.

Il fatto di chiedere un trasferimento potrebbe risultare persino plausibilmente compreso ed argomentabile in maniera ampia e condivisa; quello che lucidamente sfugge è l’affermazione di non gradire la serie B, visto che per tutta la stagione le opache prestazioni offerte hanno fatto pensare che la cadetteria fosse quasi cercata. Un gruppo di calciatori con rarissime note liete e dal basso feeling con la piazza al quale non sono bastati 5 cambi di allenatore per ricevere una scossa; che ha collezionato ben 23 sconfitte e soltanto 5 vittorie, di cui 2 arrivate a retrocessione avvenuta; che si è distinto soltanto per errori di gioco perpetrati in sequela, taluni grossolani e grotteschi; questo gruppo avrebbe potuto recuperare attrattiva prendendosi  un momento di riflessione prima di avanzare richieste, ma evidentemente anche in questo ha fallito e perso un’occasione, probabilmente l’ultima per i colori rosanero.

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