Tortorici (Me): indagini in corso sul trasporto scolastico?

Il trasporto degli studenti di Tortorici che frequentano gli istituti superiori a Capo d’Orlando, Sant’Agata di Militello e Brolo, ritorna ad essere al centro dell’attenzione. Agenti della guardia di finanza del comando di Capo d’Orlando qualche giorno fa avrebbero acquisito al comune di Tortorici degli atti riguardanti proprio il trasporto degli studenti.

Ad affermarlo sono alcune fonti interne del palazzo. La vicenda del pagamento del trasporto alunni risale a diversi mesi fa. L’amministrazione, guidata dal sindaco Carmelo Rizzo Nervo, aveva disposto con la delibera 105 del 7 dicembre 2016, l’azzeramento del contributo da parte del comune per gli abbonamenti. Il contributo, già ridotto del 50% a partire da settembre dello scorso anno, sarebbe stato, dunque, totalmente a carico delle famiglie. Ed era arrivata puntuale la protesta di genitori e studenti che avevano scritto al sindaco e per conoscenza al Prefetto e all’assessorato regionale dell’istruzione chiedendo la revoca in autotutela della delibera di giunta incriminata.

Una protesta che è andata avanti per circa un mese con cortei per le vie del centro e incontri tra delegazioni di genitori e sindaco e raccolte firme. Fino ad arrivare a marzo scorso quando la giunta, con la deliberazione n.21, ha stabilito che il trasporto degli alunni sarebbe stato gratuito per tutte le famiglie, data la disponibilità della ditta Bevacqua & Vitanza di aspettare il pagamento dopo l’accredito delle somme da parte della Regione.

Adesso sembrerebbe essere in corso un accertamento da parte delle fiamme gialle.  I finanzieri, oltre ad aver fatto visita al comune nebroideo per prelevare probabilmente i documenti inerenti al trasporto degli alunni, nei giorni scorsi avrebbero acquisito dalle scuole i nominativi degli studenti di Tortorici che stanno ascoltando.

In decine sono stati invitati a presentarsi al comando della guardia di finanza, accompagnati dai genitori se minorenni. E’ stata grande la sorpresa di molti genitori che non capivano il motivo della convocazione. Accompagnando i loro figli minorenni hanno poi compreso che questi non avevano fatto nulla di sconveniente a scuola, ma che dovevano rispondere a semplici domande su come raggiungevano i loro istituti scolastici, con chi viaggiavano, quanto pagavano per i biglietti dell’autobus.

Dalla finanza non arrivano né conferme, né smentite, ma, a sentire le testimonianze, sarebbe in corso una indagine e probabilmente presto si conosceranno gli sviluppi.

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