Piazza Armerina (En): “bucefalo”, sgominato sodalizio criminale, 8 arresti

È stata denominata Bucefalo l’operazione condotta dalla polizia di Stato e dalla guardia di finanza a Piazza Armerina nell’ennese. Sgominato un sodalizio criminale.

In manette i promotori e gli organizzatori di un’associazione a delinquere finalizzata alla promozione e organizzazione di competizioni clandestine tra cavalli, da qui il nome dell’operazione.

All’alba di domenica, insieme alle fiamme gialle di Enna, gli agenti della polizia di Stato e, in particolare, della squadra mobile, con la collaborazione del commissariato di Piazza Armerina e con l’ulteriore ausilio degli agenti del commissariato di polizia di Stato di Leonforte e Nicosia,nonché del commissariato di Niscemi e degli altri reparti del comando provinciale della guardia di finanza di Enna, hanno arrestato otto persone per associazione a delinquere finalizzata all’organizzazione e alla promozione di competizioni non autorizzate tra cavalli, aggravate dalla presenza di minori, con annesse scommesse.

Inoltre, per le stesse ipotesi di reato sono stati denunciati altri 13 soggetti, fra cui un minorenne. I fatti in particolare, all’alba di domenica, nell’ambito di un’attività di indagine coordinata dalla procura del tribunale di Enna, gli uomini della squadra mobile sono intervenuti sulla strada statale 117 bis tra piazza Armerina e Mazzarino dove nelle prime ore del giorno si sarebbe svolta una competizione non autorizzata e, in particolare, una gara di velocità di cavalli con calesse.

Le diverse pattuglie hanno monitorato il percorso del probabile circuito di gara con l’intento di battere tutta la zona per prevenire eventuali azioni di polizia. Gli agenti sono risuciti a bloccare ogni via di fuga per gli organizzatori della gara.

Ciò nonostante alcune vedette e un secondo furgone che trasportava il secondo cavallo impegnato nella competizione, sono riusciti a superare i presidi predisposti dagli uffici. Il furgone, nonché uno scooter con a bordo due vedette, sono stati fermati dagli agenti del commissariato di Niscemi, lungo la strada statale 117 bis.

Le manette sono scattate ai polsi di: Salvatore Gagliano, piazzese di 41 anni, organizzatore e promotore delle gare nonché fantino e proprietario di uno dei cavalli impegnati nella gara, con pregiudizi di polizia; Andrea Criscione, 51enne calatino, organizzatore e promotore delle gare nonché fantino, con pregiudizi di polizia; Salvatore ed Emanuele Puccio, fratelli di Gela di 59 e 65 anni, entrambi con precedenti di polizia; Rosario Cassarino, gelese di 46 anni, con pregiudizi di polizia e giudiziaria, altro fantino e proprietario del secondo cavallo; Mario Novello di Grammichele, 40enne maniscalco che aveva con sé gli attrezzi per ferrare i cavalli; Calogero Abati, piazzese 20enne, collaboratore di Gagliano; Giuseppe Emmanuello gelese 38 anni, coordinatore delle vedette impiegate nell’organizzazione della gara nonché scommettitore.

I cavalli, probabilmente preparati per la gara con sostanze dopanti, sono stati sottoposti alle opportune analisi e, successivamente, attraverso anche la collaborazione dei poliziotti del reparto a cavallo di Catania, condotti presso un maneggio, per affidarli in custodia giudiziale. Sequestrati anche due veicoli per il trasporto dei cavalli impiegati per la gara, un furgone utilizzato da uno degli organizzatori e tre motocicli utilizzati dai soggetti che fungevano da vedette e per rallentare il traffico viario.

Sono anche sequestrati attrezzi per ferrare i cavalli. Fra le altre 13 persone denunciate, invece, 9 di loro sono state trovate in possesso di oltre 4.000 euro da destinare alla scommessa sulla competizione. Gli operatori hanno sequestrato 11 telefoni smartphone, da cui emergevano ulteriori elementi probatori, in quanto si potevano estrapolare diverse conversazioni di messaggistica dalle quali si comprende il livello dell’organizzazione per le gare.

Nel corso delle perquisizioni domiciliari, in particolare in quella dei fratelli Puccio di Gela, gli operatori hanno rinvenuto farmaci veterinari non corredati dalle necessarie prescrizioni mediche, in violazione della normativa terapeutica veterinaria.

Gli arrestati, dopo gli adempimenti di rito, sono stati collocati agli arresti domiciliari su disposizione dell’Autorità giudiziaria.

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