Patti (Me): maestre violente, chiesto il rinvio a giudizio

Un anno dopo la sospensione scattata il 25 maggio del 2016, è stato chiesto il rinvio a giudizio per le 4 maestre accusate di maltrattamenti ai danni degli alunni che frequentavano la sede distaccata di Reitano dell’istituto comprensivo di Mistretta nel messinese.

Le maestre sono state registrate dalle telecamere nascoste, mentre insultavano o esercitavano violenza sugli alunni. Le indagini sono iniziate dopo che alcuni genitori si sono rivolti alle forze dell’ordine, dopo che i loro figli non volevano più andare a scuola.

Adesso la pm Giorgia Orlando ha chiesto il giudizio per Giuseppa Calanni, Serafina Aragona, Rita Crascì e Giuseppa Lanza Cariccio.

Davanti al giudice per le udienze preliminari dovranno difendersi il prossimo 7 giugno dall’accusa di maltrattamenti ai danni di minori di 10 anni con violenze fisiche e psicologiche che sarebbero scattate all’interno delle mura della scuola.

Ad indagare sulle denunce presentate dai genitori sono stati gli agenti del commissariato di Sant’Agata di Militello guidati dal vicequestore aggiunto Daniele Manganaro che hanno piazzato le telecamere nelle classi. Proprio grazie ai filmati, le quattro insegnanti sono state raggiunte dalle misure cautelari personali di sospensione dal servizio emesse dal Gip del tribunale di Patti, Ugo Molina, su richiesta della pm Orlando che ora ha chiesto il rinvio a giudizio.

Le telecamere nascoste hanno ripreso l’insegnante più anziana mentre con violenza ha afferrato un bambino dalla giacca della tuta e lo ha trascinato fuori urlando e strattonandolo. In un altro video si vede un alunno che porta alla cattedra della maestra il proprio compito e viene colpito con uno schiaffo in pieno volto. Il bambino indietreggia, ma la maestra lo afferra, lo blocca alla sedia e lo colpisce con un altro schiaffo.

Altre registrazioni hanno immortalato botte, calci e schiaffi. In un frame un bimbo, dopo aver ricevuto un pizzicotto sulla guancia, ha cercato di nascondersi sotto il banco. Lungo l’elenco di insulti urlati ai bambini. Per evitare, inoltre, che i bambini raccontassero tutto alle famiglie le maestre raccomandavano loro di non raccontare nulla perché “quello che succede in classe non si deve riferire a casa, quello che succede a scuola deve rimanere a scuola”.

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