Catania: rapina al distributore Eni, 2 malviventi in manette

Domenica notte Giuseppe Minutola e Carmelo Balsamo, due malviventi del posto, con il volto coperto da passamontagna e pistola nascosta sotto ai giubbotti, hanno fatto irruzione nel bar annesso al distributore Eni sull’asse dei servizi. Per i due sono scattati gli arresti.

Il reato è stato perpetrato intorno alle 02.45 della notte di domenica. I due si erano impossessati di 200 euro in contanti per poi fuggire a bordo del mezzo citato.

Scattato l’allarme tramite telefonata da parte della vittima al 112, sul posto si è recata immediatamente una pattuglia del pronto intervento che ha reso partecipe la centrale operativa del comando provinciale che hanno diramato alle pattuglie attive sul territorio le ricerche dei fuggitivi.

Poco dopo, a San Cristoforo, l’equipaggio di una gazzella del nucleo radiomobile ha intravisto due soggetti a bordo di uno scooter di colore scuro che hanno abbandonato il mezzo fuggendo via a piedi.

I carabinieri, dopo aver recuperato il motociclo ed accertato che risultava di proprietà dell’ex moglie di un sorvegliato speciale abitante n quella zona, hanno fatto irruzione nell’abitazione dell’uomo, trovando nascosto dietro il comò della stanza da letto il 44enne Giuseppe Miuntola che indossava ancora gli stessi indumenti utilizzati per compiere la rapina, come comparato dagli investigatori analizzando le immagini registrate dalle telecamere di sicurezza attive nel distributore.

All’appello mancava il 40enne Carmelo Balsamo che era riuscito a fuggire all’atto dell’irruzione dei militari nel suo domicilio.

La fuga del malvivente è durata soltanto 24 ore ed è stata interrotta dai militari del nucleo radiomobile che lo hanno accerchiato, inseguito e ammanettato in via Pietro Platania a San Cristoforo.

I carabinieri del nucleo radiomobile del comando provinciale hanno proceduto a fermo di indiziato di delitto nei confronti dei due criminali poiché ritenuti responsabili di rapina aggravata in concorso.

Entrambi, assolte le formalità di rito, sono stati associati al carcere di Catania piazza Lanza.

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