Siracusa: presentato il festival dei giovani di Palazzolo Acreide

Un connubio tra la Fondazione Inda e l’arte contemporanea e un festival dai grandi numeri a Palazzolo Acreide. Sono stati presentati questa mattina il manifesto ufficiale del Festival 2017 al Teatro greco di Siracusa e la ventitreesima edizione del Festival internazionale del teatro classico dei giovani a Palazzolo Acreide.

Il manifesto, quest’anno, nasce da un’opera di Gianni Dessì, uno dei più importanti artisti contemporanei, con un profondo legame con il teatro. Dessì, che oltre ad essere pittore e sculture è anche uno scenografo ha realizzato le scene per spettacoli importanti rappresentati a Salisburgo, al Teatro alla Scala di Milano, ad Amsterdam e al Teatro dell’Opera di Roma.

“Una mia scultura realizzata in ceramica raku – ha raccontato Dessì – si “affaccia” e si mostra, a metà sospesa com’è tra autoritratto, capro e joker nella sua materia che la fiamma viva ha in parte fatto decadere carbonizzando l’argilla con cui è fatta mentre quella dipinta dagli smalti invece, l’alta temperatura, invetria e preserva. Questa oscillazione tra materia e colore, tra espressione e no, tra apparire e il suo contrario mi hanno fatto pensare al teatro e alle tante sue maschere che l’attore indossa”.

Si tratta di un’operazione culturale importante – ha dichiarato il commissario straordinario della Fondazione Inda Pier Francesco Pinelli – con l’Inda che sposa l’arte contemporanea”. Anche quest’anno a occuparsi prevalentemente del manifesto per il Festival 2017 è stata l’associazione “Amici dell’Inda”.

“Quella di rappresentare la stagione degli spettacoli classici al Teatro greco di Siracusa con un manifesto d’autore è un’antica tradizione rilanciata da Enrico Di Luciano nel 2006 – ha spiegato Giuseppe Piccione, presidente dell’associazione Amici dell’Inda -. Una tradizione ripartita con Igor Mitoraj che poi ha visto alternarsi grandi artisti e che quest’anno vede protagonista un’opera di Dessì. Crediamo molto in questo connubio e per questa ragione la nostra intenzione è quella di organizzare ogni anno una mostra che le opere dell’artista che realizza il manifesto per il Festival al Teatro greco”.

Se le rappresentazioni classiche a Siracusa sono il momento centrale di tutte le attività della Fondazione Inda, grande importanza riveste per l’istituto anche il Festival internazionale del teatro classico dei giovani a Palazzolo Acreide. La rassegna, nata nel 1991 da una grande intuizione di Giusto Monaco, quest’anno partirà il 7 maggio e si concluderà il 4 giugno con 2.300 studenti protagonisti.

“Consiglio vivamente a tutti di prendersi mezza giornata e assistere agli spettacoli a Palazzolo perché si tratta di una bellissima manifestazione, una vera e propria festa – ha dichiarato Pinelli -. Per l’Inda è un investimento importante perché ogni anno impieghiamo parte delle nostre risorse in questa grande operazione di trasmissione della cultura classica. Quest’anno abbiamo voluto una rassegna più lunga con un numero maggiore di scuole, oltre 80, provenienti in gran parte dall’Italia ma anche da 8 paesi stranieri. Mi piace anche sottolineare che l’anno scorso 37.500 studenti hanno assistito agli spettacoli classici a Siracusa”.

A Palazzolo Acreide sono attesi ragazzi da Russia, Grecia, Germania, Spagna, Serbia, Belgio, Francia e Tunisia. “E’ un grande onore e un piacere ospitare una manifestazione di così alto profilo e risonanza internazionale – ha dichiarato Luca Russo, vicesindaco di Palazzolo Acreide -. Per noi è anche un’importante occasione per presentare e far conoscere le bellezze della nostra città”.

Il commissario straordinario della Fondazione Inda ha poi sottolineato il grande successo che sta ottenendo la tournée in Italia degli allievi del terzo anno dell’Accademia d’arte del dramma antico. Gli allievi, con la regia di Carlo Boso, le musiche di Salvatore Sampieri e le coreografie di Dario La Ferla, stanno mettendo in scena Baccanti di Euripide. “In 11 repliche – ha detto Pinelli – abbiamo registrato 4.800 spettatori. E’ un grandissimo successo per quest’opera di promozione e contaminazione culturale”.

Maria Chiara Ferraù

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