Tortorici (Me): giornata per la legalità nell’aula consiliare

“Ogni tanto spegnete la tv dei reality e aprite qualche pagina di un libro perché la mafia dove c’è cultura non attecchisce”. È stato questo il consiglio dato ai giovani studenti di Tortorici dallo scrittore e insegnante di Galati Mamertino, Luciano Armeli, in occasione dell’iniziativa “Spegniamo l’illegalità…diamo luce al futuro”, organizzata dall’istituto comprensivo diretto dal preside Rinaldo Anastasi.

Centinaia di magliette bianche hanno riempito l’aula consiliare di Tortorici intitolata al papa Giovanni Paolo II. La manifestazione è iniziata con l’Inno d’Italia e la colonna sonora del film “I cento passi”, cantati dai ragazzi. Un omaggio alla nazione e a persone come Peppino Impastato che, con la loro lotta alla mafia, hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia.

Della vicenda di Peppino ha parlato il fratello, Giovanni Impastato. Ai ragazzi ha sempre detto che bisogna sempre credere nelle istituzioni e ha ripercorso la propria vicenda personale affermando di aver sempre sostenuto il fratello, ma di non aver a volte condiviso i metodi per troppa paura. Fra i relatori anche Gianluca Rossellini, giornalista e scrittore che ha parlato in particolare delle ecomafie.

Il sostituto procuratore della repubblica di Patti, Alessandro Lia, invece, nel suo intervento si è soffermato sul significato di legalità ricordando che la legalità è anche nei piccoli gesti quotidiani, spesso sottovalutati, come il rispettare le code alla posta.

Lungo e articolato l’intervento dello scrittore Luciano Armeli che ha voluto ricordare tutti i bambini e i ragazzi vittime della mafia, da Graziella Campagna ai gemelli Asta, passando per Claudio Domino e Giuseppe Letizia, il piccolo pastore ucciso a Corleone da Navarra dopo aver assistito all’omicidio di Placido Rizzotto e poi ha focalizzato l’attenzione sulla mafia barcellonese e tortoriciana e sul nuovo asse mafia dei Nebrodi e ‘ndrangheta.

I ragazzi hanno posto anche delle domande sul caso giudiziario dell’urologo barcellonese Attilio Manca al procuratore che non ha voluto rilasciare dichiarazioni essendoci due procedimenti in corso. A rispondere ai ragazzi è stato però Luciano Armeli che ha scritto un libro sulla vicenda di Attilio Manca dal titolo “Le vene violate”. Agli studenti di Tortorici ha spiegato le anomalie di una morte a dir poco strana, di rapporti falsificati, di un esame autoptico con punti oscuri, di due procedimenti: uno a Viterbo dove Attilio Manca è considerato un drogato e l’altro a Roma per l’omicidio dello stesso.

Domani toccherà agli studenti dell’istituto comprensivo 1 di Capo d’Orlando di incontrare giornalisti, magistrati, familiari di vittime di mafia al cine teatro Rosso di San Secondo.

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