Milazzo (Me): servizio di igiene ambientale, lavoratori preoccupati

Sono preoccupati i lavoratori addetti al servizio di igiene ambientale del Comune di Milazzo, nel messinese. Nel corso dell’assemblea unitaria indetta da Cgil, Cisl e Fiadel, sono state discusse le problematiche del servizio che già da novembre del 2016 viene effettuato con estrema precarietà.

Precarietà che parte proprio dall’impalcato dell’affidamento operato dall’amministrazione, che vede affidamenti temporanei di pochi mesi alla volta e che rende impossibile qualsiasi programmazione futura del servizio di raccolta.

Attualmente il servizio, affidato in prima battuta per i mesi di novembre e dicembre 2016 e prorogato fino al 28 febbraio 2017, è stato svolto con grande senso di responsabilità dei lavoratori che, nonostante le gravi carenze organizzative, di mezzi, dei più elementari sistemi di protezione individuale e di igiene, hanno comunque svolto con enormi difficoltà il servizio, nonostante il mancato pagamento della mensilità di gennaio, nonché delle spettanze ancora non pagate dalla precedente ditta affidataria del servizio.

“Ferisce molto leggere la giusta soddisfazione dell’assessore al ramo in merito al raggiungimento del 10% di raccolta differenziata – dichiarano Carmelo Pino della Fp Cgil, Francesco Rubino, responsabile della zona tirrenica della Cisl e Ferdinando Vento della Fiadel – senza la considerazione che il servizio è stato comunque svolto dai lavoratori, che troppe volte sono stati indicati come poco attenti al servizio”.

A questo si aggiunge anche la beffa del nuovo affidamento che il comune sta operando attraverso una nuova manifestazione di interesse che riguarda i mesi da marzo a maggio 2017, dove il servizio viene diminuito nelle prestazioni lavorative. Secondo i sindacati “è inspiegabile prevedere una diminuzione delle ore di lavoro dei dipendenti che  scenderanno da 6 ore a 5 nel mese di marzo, a 4,5 ore nel mese di aprile e a 4 ore nel mese di maggio. Inoltre, sembra proprio disattendere gli obblighi dei servizi di igiene ambientale minimi previsti dalla normativa regionale”.

Attualmente i lavoratori sono in stato di agitazione a cui certamente seguiranno ulteriori azioni di rivendicazione sindacale ove dovesse continuare tale stato di precarietà.

Maria Chiara Ferraù

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