Capo d’Orlando (Me): domani alla biblioteca “il passato non ha un volto”

Domani pomeriggio alle 18.00 la biblioteca di Capo d’Orlando (Me), ospiterà la presentazione del libro “Il passato non ha un volto” di Lilia D’Amico.

L’iniziativa, patrocinata dal comune di Capo d’Orlando, rientra nei venerdì d’autore, il consueto appuntamento culturale che da tempo coinvolge studiosi e appassionati di letteratura del comprensorio.

Alla presentazione del volume, intervallata da interventi musicali alla chitarra suonata da Felice rizzo, oltre all’autrice saranno presenti Carlo Sapone, responsabile della biblioteca comunale ed Elena Grasso della Giambra editori.

Il romanzo, primo lavoro dell’ex docente d’italiano e latino al liceo Medi di Barcellona Pozzo di Gotto, colpisce il lettore per la scrittura appassionata, densa di stati d’animo dove emerge chiaramente l’interesse per la psicologia e qualche accenno autobiografico.

 Il romanzo è ambientato in Sicilia tra Milazzo, Barcellona, Terme Vigliatore e qualche paese dei Nebrodi, con un rimando ai ricordi della vita trascorsa al Nord Italia. La storia si concentra sul processo di crescita umana di una donna che non trova risposte ai suoi perché, che cerca l’amore ma non è mai soddisfatta, anche se porta con sé la traccia di una carriera e di un marito che le garantiscono una certa tranquillità economica. Tuttavia, oltre la materia, c’è lo spirito inquieto di Laura, foriero di un sapere sepolto, di un sentire che nasconde un segreto. E’ il mare inconscio scoperto da Freud, che molto spesso, nella nostra vita quotidiana, emerge in maniera distorta, come se lo specchio in cui si riflette fosse impedito da qualcosa o qualcuno ad assumere contorni chiari e netti. L’originalità degli ambienti si accompagna a quella del genere, una sorta di giallo, leggero, che non si consuma totalmente, se non lentamente, nella psicologia dei personaggi, che avanza attorno ad un’oscura vicenda fatta di indizi solitari che via via si compongono per dare vita ad un quadro esaustivo che per certi versi impone una riflessione sulla questione della pedofilia.

Maria Chiara Ferraù

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