Tortorici (Me): l’istituto tecnico soppresso dal prossimo anno scolastico

La battaglia è stata persa. Dal prossimo anno scolastico Tortorici (Me) non avrà più l’unico istituto di istruzione superiore. Si perde un presidio di legalità e un punto di riferimento della comunità. È tutto nero su bianco nel decreto 921 del 15 febbraio con cui l’assessore regionale all’istruzione e formazione approva il piano di dimensionamento della rete scolastica siciliana per l’anno scolastico 2017-2018.

A Tortorici la sede staccata dell’Istituto tecnico Giuseppe Tomasi di Lampedusa di Sant’Agata di Militello verrà soppressa e le classi trasferite nel centro tirrenico. Il contratto di affitto con la famiglia Paterniti, proprietaria dell’immobile dove si trova attualmente la scuola, scadrà a fine anno scolastico e non sarà rinnovato.

La battaglia con l’allora provincia regionale di Messina oggi Città metropolitana, è durata anni. Il clou era stato raggiunto nel 2014 quando l’intero paese si era mobilitato per salvare l’istituto. Il commissario straordinario dell’Ente, Filippo Romano, aveva dichiarato di non poter più sostenere le spese annue di 80 mila euro circa di affitto, chiedendo all’amministrazione di reperire altri locali per evitare la chiusura della succursale oricense. Si era messa in moto la macchina, ma nessuno dei locali a disposizione del Comune del centro nebroideo sembrava andare bene. La provincia aveva proposto di utilizzare la casa cantoniera di contrada Casitti superiore. Opzione non ritenuta valida perché la struttura si trova molto lontana dal centro abitato e in una zona isolata.

La minoranza all’epoca aveva chiesto di valutare l’utilizzo dei locali dell’ex guardia medica, di alcuni istituti scolastici dismessi nelle borgate e pensare anche a trasferire gli studenti nei locali delle scuole medie Nello Lombardo. Tutti locali ritenuti non agibili per svariate motivazioni Tanto clamore, ad oggi, per un nulla di fatto.

Qualche settimana fa il sindaco Carmelo Rizzo Nervo, nel corso di un consiglio comunale dedicato solo ed esclusivamente alla salvaguardia dell’istituto, aveva ricordato gli eventi degli ultimi anni, fino ad arrivare alla proposta avanzata dalla famiglia Paterniti di concedere i locali gratuitamente per l’anno scolastico 2017-2018. Una proposta che evidentemente non è stata presa nemmeno in considerazione.

“Sono desolata, sconfitta – dichiara la consigliera di minoranza, Cinzia Conti Mica – e sono stanca di una classe politica che ha sempre negato il confronto. La chiusura della scuola mi preoccupa tanto perché tante famiglie non arrivano a fine mese e non potranno mandare i loro figli a scuola fuori paese”.

Dello stesso avviso la consigliera di minoranza Rosita Paterniti Barbino che aggiunge: “Lo sforzo si doveva fare qualche anno fa, adesso è stato troppo tardi. L’ultima volta che abbiamo affrontato l’argomento è stato nel 2014”.

Mentre la situazione sembra essere ormai irrecuperabile, le famiglie sono alle prese con altri problemi relativi al costo del trasporto alunni nelle scuole dei centri vicini.  Alla luce dell’ultima delibera del sindaco Rizzo Nervo che rettifica la delibera precedente e prevede un rimborso alle famiglie del costo dell’abbonamento in base all’Isee, lascia perplessa l’opposizione che ha chiesto la convocazione di un consiglio comunale per sciogliere ogni dubbio sulle modalità di pagamento e rimborso degli abbonamenti.

Maria Chiara Ferraù

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