Nissoria (En): rifiuti pericolosi nelle mattonelle importate dalla Cina

Arsenico, nichel, piombo e cromo. Sono i materiali altamente inquinanti ritrovati in alcune piastrelle da pavimentazione nere e lucide che dopo l’uso cambiano colore e si degradano rivelandosi altamente tossiche e nocive alla salute. Lo hanno scoperto gli agenti della guardia di finanza di Enna a Nissoria, impegnati nell’operazione denominata pureblack, dal nome delle piastrelle incriminate.

Si tratta di due lotti di piastrelle importati dalla Cina prima dell’immissione in commercio, rivelatesi altamente tossiche dalle analisi condotte dall’Arpa che scrive: “si ritiene che la presenza di tali metalli nella mattonella esaminata renda plausibile che nel ciclo produttivo che ha generato la mattonella siano stati inseriti rifiuti pericolosi”.

Su incarico del ministero della Salute, l’istituto superiore di sanità ha esaminato le piastrelle e sostiene che “si ritiene che l’uso dell’articolo oggetto del presente parere, possa essere associato a possibili rischi per la salute dei consumatori”.

Il primo lotto di piastrelle era stato importato da una società di Mascalucia (Ct) il cui amministratore è stato denunciato dalle fiamme gialle e successivamente erano state rivendute ad altri negozianti in tutta la Sicilia, risultati ignari della pericolosità del prodotto, tra cui uno a Nissoria nell’ennese.

Sempre a Mascalucia è stato individuato un secondo lotto pericoloso proveniente da Sassuolo. Qui una società commerciale, il cui responsabile legale è stato denunciato alla procura di Enna, l’aveva importato dalla Cina e venduto in tutta Europa, anche a catene di grande distribuzione.

Le indagini dei finanzieri ennesi hanno appurato che i due lotti in sequestro erano stati prodotti da due diverse aziende della regione del Guangdong nel sud della Cina con identici stampi. Le indagini sono state coordinate dal procuratore Massimo Palmeri e dal sostituto Augusto Rio.

Nel corso delle indagini, le fiamme gialle hanno sequestrato l’intera documentazione doganale e commerciale riferita ai due lotti di piastrelle, individuando anche gli esercizi commerciali cui erano state vendute, riuscendo a sottoporre a sequestro con l’ausilio dei reparti sul territorio, circa 7.000 pezzi in 15 operazioni, prima che venissero commercializzati ed utilizzati dagli ignari acquirenti. Sono stati denunciati i rappresentati legali delle società italiane d’importazione e commercializzazione.

Le sostanze altamente tossiche rilevate nelle piastrelle, in realtà si trovano in tutte le mattonelle, ma vengono “sigillate” all’interno tramite il processo di vetrificazione dovuto alle altissime temperature di cottura, mentre nel caso in indagine le sostanze erano affiorate in superficie. In particolare, l’Arpa, a seguito di specifica experties ha acclarato che “nel caso in esame la pericolosità del manufatto deriva da una non conformità del prodotto in quanto vi è stato verosimilmente inserito un preparato, probabilmente rifiuto pericoloso, estraneo alla sua formulazione”.

Maria Chiara Ferraù

Commenti
Caricamento...

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi