Chirurgia, il futuro è nelle operazioni robotiche

La robotica continua a fare progressi e a trovare applicazioni utili nel campo della chirurgia, e le ultime notizie lo confermano: in America è stato progettato un sistema che supporta chi soffre di insufficienze cardiache patologiche, mentre in Italia è stato effettuato il primo trapianto di rene al mondo con chirurgia robotica.

Il mondo della scienza medica, e in particolare della chirurgia, sta vivendo un periodo di particolare fermento grazie ai nuovi sviluppi e alle applicazioni della tecnologia: e se in Italia si celebra il primo trapianto di rene al mondo effettuato completamente attraverso la chirurgia robotica, presto potrebbero essere novità importanti anche per il trattamento delle insufficienze cardiache.

Un robot per il cuore. Cominciamo proprio da questa seconda notizia, che arriva da una ricerca portata avanti da Università di Harvard e Boston Children’s Hospital e pubblicata sul prestigioso Science Translational Medicine. Il team di studiosi ha sviluppato una invenzione notevole, un soft robot che è capace di avvolgere il cuore del paziente e aiutarlo a battere in caso di necessità.

Buone notizie per i pazienti. Per ora questo sistema è stato testato soltanto su cavie animali, ma gli scienziati si dicono pronti ad avviare la sperimentazione in campo umano, aprendo a nuovi e importanti scenari nelle terapie rivolte ai pazienti affetti da insufficienze cardiache patologiche. Come spiegato nell’articolo, il sistema è formato da una capsula robotica morbida che va applicata intorno al cuore, comprimendolo a un ritmo sincronico con il suo normale battito e aumentando la funzione cardiovascolare indebolita dall’insufficienza patologica.

Superare i limiti. A caratterizzare ulteriormente il dispositivo statunitense è il fatto che l’involucro del soft robot non entra a diretto contatto con il sangue, superando quindi uno dei principali limiti degli attuali dispositivi che esercitano la stessa funzione: in questo modo, spiegano gli esperti, si riduce il rischio di trombosi e si limita la necessità che il paziente assuma farmaci anticoagulanti.

Il ruolo della tecnologia. Come detto, sono le innovazioni tecnologiche che stanno consentendo questo progresso: l’invenzione americana è formata da una capsula di silicone azionata tramite attuatori pneumatici morbidi, piccoli apparecchi che trovano larga applicazione anche nella vita quotidiana e che possono essere acquistati facilmente anche su portali specializzati come www.flli-frigerio.it. Grazie al meccanismo avviato da questi elementi, è possibile simulare perfettamente il battito cardiaco attraverso la torsione e la compressione della macchina, sfruttando una pompa esterna collegata che, a sua volta, alimenta gli attuatori utilizzando l’aria.

Le insufficienze cardiache. Secondo le ultime stime, ci sono al mondo 41 milioni le persone che soffrono di problemi legati a insufficienza cardiaca, ei principali trattamenti attualmente disponibili in campo medico sono il trapianto e la terapia con le “ventricular assist devices” (VADs), iniettori meccanici che pompano il sangue dai ventricoli nell’aorta e che però non è esente da rischi. Ora, invece, c’è la possibilità di sperare in una evoluzione positiva e salvifica. 

Orgoglio italiano. Da una patologia all’altra, per così dire, grazie a una conquista del tutto italiana: all’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino è stato infatti eseguito per la prima volta al mondo un trapianto di rene completamente eseguito attraverso chirurgia robotica. 

L’operazione a Torino. Leggendo i dettagli dalla stampa si apprende che il robot ha espiantato un rene proveniente da una paziente di 45 anni portatrice di rene ectopico pelvico, una anomalia congenita che provoca dolore cronico e infezioni e necessita, in casi acuti, di rimozione dell’organo tramite intervento chirurgico. Pertanto, è stato necessario rimuovere il rene della donna, ben funzionante, che poi è stato per così dire “conservato” per destinarlo a un trapianto successivo, utilizzando appunto il robot Da Vinci di ultima generazione in dotazione presso la Città della Salute, che ha garantito l’accuratezza chirurgica necessaria in un intervento così delicato.

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