Sicilia: Mancuso, “ex province, in Sicilia persi quattro anni”

L’ennesimo rinvio delle elezioni per le città metropolitane ed i liberi consorzi deciso dall’Ars ha un senso solo se questo periodo verrà utilizzato per modificare la legge istitutiva di tali enti. Mi auguro che si abbia il coraggio di ammettere gli errori compiuti e di prendere atto che si sono persi quasi quattro anni senza avviare la necessaria riforma  degli enti intermedi”. Lo dichiara il Senatore Bruno Mancuso, dopo l’ulteriore slittamento delle consultazioni di secondo livello per gli organi di area vasta.

“In questi anni – sottolinea Mancuso – nelle nove province siciliane è stata di fatto sospesa ogni forma di democrazia diretta ed indiretta, affidandone la gestione a commissari nominati da Crocetta e non sottoposti ad alcun controllo democratico e, date le responsabilità assunte, con relative adeguate indennità di carica.

Per questo è auspicabile che venga discussa e recepita, da ampie componenti dell’Assemblea Regionale, una nuova iniziativa legislativa tendente a riportare la democrazia nei territori con la elezione diretta dei sindaci nelle città metropolitane, dei presidenti nei liberi consorzi e dei relativi consigli.

Solo così – conclude Mancuso –  adottando anche qualche modifica relativa al ruolo di coordinamento dei Comuni e di armonizzazione degli interessi che dovrebbero svolgere le nuove città metropolitane, si può far ripartire come enti di servizi e promotori di sviluppo dei territori quelle realtà provinciali, che (forse a qualcuno è sfuggito) con il referendum del 4 dicembre sono state considerate necessarie dal voto popolare nell’ambito dell’assetto istituzionale del nostro Paese”.

Maria Chiara Ferraù

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