Milazzo (Me) – Riconoscimento debiti fuori bilancio servizio igiene, “nessuna irregolarità”

L’ufficio ispettivo dell’assessorato regionale delle autonomie locali e della funzione pubblica ha comunicato con una nota inviata a palazzo dell’Aquila a Milazzo (Me) l’archiviazione della denuncia presentata dal consigliere comunale Giuseppe Midili lo scorso 21 aprile in merito a presunte irregolarità commesse dal Consiglio comunale nel riconoscere 3 debiti fuori bilancio nell’ambito del servizio di igiene urbana.Accuse dimostratesi palesemente infondate” – sottolinea il sindaco Giovanni Formica che ha poi aggiunto: “Impieghiamo con piacere qualche minuto del nostro tempo per difenderci da accuse deliranti perché questo ci permette di dimostrare, una volta di più, che finalmente in questo Comune si è tornati a rispettare la legge. Peraltro la questione ha dell’incredibile.

Il denunciante addebitava ai colleghi consiglieri una cosa fatta dalla precedente amministrazione con una delibera di giunta municipale da lui stesso votata favorevolmente nel dicembre del 2014. Con la differenza che allora, con quell’atto si fecero diverse irregolarità, compresa quella di coprire il debito con soldi inesistenti ed omettendo, spero per pudore, l’obbligatoria trasmissione degli atti alla Procura della Corte dei Conti e come sempre non sono io a dirlo, ma gli organi di controllo.

Purtroppo una parte di opposizione, evidentemente incapace di affrontare le questioni nel merito, pensa di intimidire la maggioranza con esposti e denunce, nella speranza di paralizzare l’azione amministrativa. Si rassegnino, noi andremo avanti rispettando la legge”.

Il primo cittadino, inoltre, circa le continue polemiche e prese di posizione anche da parte di esponenti politici dell’opposizione, ha diramato la seguente nota per fare chiarezza sulla situazione delle bollette: “Innanzitutto giova dire che ci sono comitati e comitati. In passato ce n’è stato uno, meritoriamente guidato da Franco Scicolone e del quale ho fatto orgogliosamente parte, che ha condotto una battaglia contro la tariffa di igiene ambientale, imposta dall’ATO in maniera illegittima senza che fosse stata preventivamente istituita dal consiglio comunale.

Quel comitato non chiedeva soldi ai cittadini, che acquistavano le necessarie marche da bollo ed erano presenti alla loro apposizione sugli atti. A conti fatti, quel comitato ha condotto e vinto una battaglia mettendo di tasca propria circa 4.000 euro per carta, fotocopiatori, toner e benzina e quando poi le bollette del 2010 sono state ricalcolate in maniera corretta, senza guardare a chi fosse il sindaco, ha invitato tutti i cittadini a pagare la TARSU, perché è giusto così ed ha iniziato ad aiutare tutti quelli che, negli anni, avevano versato più del dovuto. Potrebbero esserci comitati, ai giorni nostri, che chiedono ai cittadini ricorrenti un contributo di 10 euro per le spese.

Se ciò fosse, per un ricorso al TAR contro le bollette della spazzatura, presentato da 3200 persone riunite in un unico atto, un simile comitato incasserebbe 32.000 euro. Non male. Ovviamente ci sarebbero fatture emesse in favore di ciascun ricorrente per rendicontare puntualmente tutte le spese sostenute. Andando al merito della questione, il Comune non minaccia nessuno e chiunque si senta leso in un proprio diritto fa benissimo a difenderlo in giudizio, ci mancherebbe pure.

Allo stesso modo chi si candida a difendere i cittadini ha il dovere di spiegare come stanno realmente le cose e cosa ha fatto. È stato presentato un ricorso al TAR e non si è chiesta la sospensiva. Questo significa che il responsabile dell’Ufficio tributi (e non il Sindaco, che tra i suoi compiti non ha quello di occuparsi di bollette), ha il preciso dovere di chiedere i pagamenti ai cittadini, altrimenti ne risponde personalmente. Qualora, poi, il ricorso fosse accolto, darà piena esecuzione alla sentenza.

Naturalmente le richieste di pagamento riguarderanno tutti gli inadempienti e tutte le annualità pregresse; non solo il 2015 o le persone che si sono rivolte al Tribunale. Più generale, va detto che non si possono non fare pagare i tributi. Milazzo soffre una condizione assai difficile anche perché non riscuote le entrate. Lo ha detto a chiare lettere l’ispettore del Ministero delle Finanze e la Corte dei Conti e ce ne rendiamo tutti conto quotidianamente da troppi anni.

Se vogliamo le strade e la pubblica illuminazione efficienti, l’acqua ai rubinetti, la città senza cumuli di immondizia, dobbiamo contribuire con senso civico, pretendendo che la tassazione sia equa. L’amministrazione non ignora le difficoltà del momento e, per andare incontro alle esigenze dei milazzesi, ha previsto la possibilità di rateizzare i debiti e sta lavorando per recuperare l’evasione totale al fine di ridurre l’imposizione fiscale proprio a chi sta peggio.

Questa è l’unica strada percorribile per risollevare Milazzo e per rendere giustizia a quanti (e sono tanti) negli anni hanno sempre pagato le tasse comunali ed è l’unica che conosciamo perché è quella prevista dalla legge. Se ci sono errori nelle richieste di pagamento, ce ne scusiamo, ma abbiamo trovato un Comune devastato. Ci vuole un po’ di tempo per rimettere le cose al loro posto e noi siamo qui per correggere gli errori degli altri e per non commetterne a nostra volta; ma proprio alle persone, che hanno pagato, voglio ribadire che questa attività è fatta per restituire loro giustizia, visto che con i propri soldi hanno sin qui pagato i servizi anche in favore degli evasori”.

Foti Rodrigo

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