Nebrodi: macellazione clandestina, Antoci ringrazia Procura e Polizia

Dopo l’operazione che questa mattina ha visto impegnati gli agenti della polizia di Stato sui Nebrodi per eseguire 33 arresti disposti dal gip del tribunale di Patti, interviene il presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, che ringrazia la procura e la polizia per il lavoro svolto.

“I miei più sentiti ringraziamenti al procuratore di Patti Rosa Raffa e ai suoi sostituti per il lavoro costante e fondamentale messo in campo a beneficio dei NEbrodi  – dichiara Antoci – e complimenti vivissimi al questore di Messina, Giuseppe Cucchiara e al dirigente del commissariato santagatese, vice questore Daniele Manganaro e a tutti gli uomini e le donne della polizia di Stato che hanno lavorato e contribuito al risultato raggiunto. Grazie di cuore”.

Da tempo il Parco dei Nebrodi si sta muovento sul fronte della qualità dei prodotti enogastronomici, creando il marchio Nebrody Sicily presentato all’Expo di Milano e che è stato recentemente premiato a Firenze come migliore pratica italiana di un’area protetta.

“Abbiamo contemperato la tutela dell’ambiente con lo sviluppo del  territorio attraverso la valorizzazione delle eccellenze dei nostri Nebrodi, non ultime quelle legate ai nostri cibi e alle nostre  tradizioni. Appare chiaro che operazioni come quella di oggi dimostrano che si è  
sulla giusta strada e che la parte non sana dei nostri Nebrodi, che è  quella minoritaria, deve essere sostituita con l’esempio di tanti  imprenditori ed allevatori onesti che con tanti sacrifici hanno  portato avanti nel nostro territorio le eccellenze che tutti ci  riconoscono”.
Il nostro marchio Nebrodi Sicily – prosegue Antoci – unico tra l’altro a prevedere la  certificazione antimafia, rappresenta per i Nebrodi il giusto connubio  tra il “Buono, il Pulito ed il Giusto. Con l’operazione di oggi si mette in evidenza che questa formula non   solo è necessaria ma è anche coerente con un percorso di Legalità e Sviluppo che i Nebrodi hanno intrapreso e che ne fanno un esempio per  
la Sicilia e per l’Italia”.

Maria Chiara Ferraù

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