Pace del Mela (Me): la vittoria sull’inceneritore di A2A sembra più vicina

Sembra più vicina la vittoria in merito alla realizzazione dell’inceneritore di A2A nella valle del Mela in provincia di Messina. “Ma aspettiamo prima di brindare” scrive il comitato dei cittadini contro l’inceneritore del Mela. Nei giorni scorsi Carlo Vermiglio, assessore regionale ai beni culturali e dell’identità siciliana ha espresso un impegno chiro e preciso in merito all’approvazione del piano paesaggistico dell’ambito 9 entro la fine del 2016. Si aspetta ora la definitiva approvazione.

Se verrà approvato il piano, ciò costituirebbe un duro colpo per il progetto del mega inceneritore, totalmente incompatibile con gli obiettivi e le indicazioni del piano paesaggistico.

Il piano paesaggistico, infatti, prevede la progressiva eliminazione degli impianti della raffineria e della centrale e lo stop ad ulteriori impianti, per l’appunto l’inceneritore.

Proprio in considerazione delle previsioni del piano, la soprintendenza di Messina ed il ministero dei beni culturali hanno espresso parere contrario vincolante sull’inceneritore A2A.

Se il piano paesaggistico sarà approvato cadrà la colonna portante su cui è stato costruito il ricorso al Tar di A2A. “Un ricorso – scrive il comitato – che chiama direttamente in causa le amministrazioni coinvolte, tra cui lo stesso assessorato presieduto da Vermiglio. Ricordiamo che il nostro comitato, insieme ad altre associazioni del territorio, si è costituito in qualità di parte interessata contro il ricorso di A2A affidando l’incarico al legale Biagio Parmaliana”.

Il piano paesaggistico dell’ambito 9 è stato concepito nel 2009 per la tutela e valorizzazione del patrimonio paesaggistico di elevato pregio di buona parte dell’ex provincia di Messina e per tracciare le linee guida di uno sviluppo differente, che faccia tesoro delle naturali vocazioni del territorio.

L’ambito 9 include, oltre a buona parte della fascia tirrenica, anche la riviera ionica, capo Peloro, i Peloritani e parte dei Nebrodi: una vasta area che possiede un patrimonio paesaggistico unico al mondo, ricco di potenzialità economiche ed occupazionali non indifferenti. Un patrimonio che troppo spesso è stato lasciato alla mercè di affaristi senza scrupoli che lo hanno sacrificato con ogni genere di ecomostri: si pensi ad esempio, oltre alle grandi industrie del golfo di Milazzo, anche all’inceneritore di prossima demolizione nella zona falcata di Messina, o alle opere di recente realizzazione che deturpano il paesaggio, come alcuni piloni dell’elettrodotto Terna Sorgente-Rizziconi o i parchi eolici costruiti addirittura in mezzo alle antiche tholos nei pressi di Montalbano Elicona.

Maria Chiara Ferraù

 

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