Bronte (Ct): la Regione taglia i fondi per i precari ai comuni virtuosi

Quella della Regione siciliana è una “decisione sbagliata ed iniqua. La contrasteremo”. Così il sindaco di Bronte (Ct), Graziano Calanna, dopo la decisione della regione siciliana di tagliare i finanziamenti del fonto precari ai comuni che percepiscono le royalty.

Il decreto regionale ha infatti gettato nello sconforto i lavoratori contrattisti al comune di Bronte. In un sol colpo sono stati decurtati ben 841 mila euro all’anno. I fondi servivano appositamente a pagare gli stipendi dei precari che adesso temono di non essre pagati già a partire dal prossimo settembre.

Una decisione, questa, che ha del paradossale per molti. La Regione siciliana, infatti, ha salvato gli stipendi dei precari di 14 comuni siciliani che hanno dichiarato il dissesto, mentre ha decurtato i fondi dei comuni risultati virtuosi. Come dire, oltre al danno anche la beffa.

“Come si fa – dichiara il sindaco di Bronte – a decidere a Ferragosto di sottrarre ai comuni i fondi per i precari. Come si fa a mettere a repentaglio il futuro di famiglie che, vivendo da anni grazie ad uno stipendio da precario, difficilmente potrebbero rientrare nel mondo del lavoro. Vero è che il numero dei contrattisti in Sicilia in passato è diventato enorme a causa delle scelte sbagliate della vecchia politica che poi ha relegato questi lavoratori al perenne ruolo di precari, ma oggi non possiamo abbandonare questa categoria di lavoratori. Io – conclude il primo cittadino – vi dico subito che a Bronte i precari sono utili tutti. Ho già detto che se potessi li stabilizzerei con un unico atto”.

Per questo motivo il sindaco Calanna insieme ai colleghi dei comuni destinatari del provvedimento, ha chiesto un incontro con l’assessore all’Economia, Alessandro Baccei. “Gli ho già ufficialmente inviato – prosegue il sindaco – una richiesta ufficiale di incontro, anche a nome degli altri sindaci interessati dal provvedimento. L’assessore regionale Anthony Barbagallo, che sostiene le nostre ragioni, sta facendo il possibile affinché questo incontro si svolga nei primi di settembre. All’assessore ribadiremo il nostro dissenso nei confronti di un decreto dannoso ed iniquo. Per noi – conclude Calanna – questa battaglia non è diversa da quella a difesa dei servizi a favore dei cittadini: in gioco c’è il futuro di tante famiglie e di 75 lavoratori”.

Maria Chiara Ferraù

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