Catania: “Carthago”, duro colpo alla famiglia Santapaola. 35 arresti

Carabinieri al lavoro sin dalle prime ore del mattino a Catania nell’ambito di un’operazione antidroga che ha inferto un duro colpo alla famiglia mafiosa Santapaola con 35 arresti. Oltre 100 le perquisizioni effettuate.

I militari dell’Arma stanno passando al setaccio un intero agglomerato della periferia sud di Catania, in particolare il quartiere Librino considerato il più redditizio supermarket della droga, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Catania. I 35 arrestati dovranno rispondere di associazione mafiosa, armi e traffico di sostanze stupefacenti.

Gli arrestati sono ritenuti appartenenti alla famiglia Santapaola, tra i più agguerriti ed organizzati del panorama criminale catanese, capeggiato da Andrea Nizza, irreperibile dal dicembre 2014 ed inserito nell’elenco dei latitanti più pericolosi del ministero dell’interno.

Durante le indagini, condotte dal nucleo investigativo dal 2014 al 2016, è stato sequestrato un arsenale costituito da oltre 50 armi, tra pistole, fucili e mitragliatrici e sono state accertate le dinamiche del gruppo mafioso, soprattutto in relazione alla gestione di numerose piazze di spaccio cittadine.

A finire in manette sono stati: Maurizio Arena, 36 anni; Simone Arena, 27 anni; Giovanni Edoardo Caruana, 24 anni; Antonino Cocuzza, 42 anni; Lorenzo Costanzo, 33 anni; Salvatore Fonte; 48 anni; Giuseppe Nicolosi, 42 anni; Francesco Pirrello, 30 anni; Sam Salvatore Privitera, 19 anni; Marco Antonio Romeo, 36 anni; Filippo Scordino, 27 anni; Carmelo Sessa, 39 anni; Agatino Torrisi, 32 anni; Andrea Venturino, 20 anni; Marcello Venturino, 46 anni; Orazio Ursino, 23 anni; Raffaele Marino, 49 anni; Massimiliano Arena, 33 anni già al carcere Pagliarelli di Palermo; Dario Caruana, 38 anni, già detenuto al carcere di Catania Bicocca; Giovanni Catalano, 35 anni, già detenuto ad Augusta; Davide Celso, 25enne già detenuto al carcere di Caltagirone; Michele Celso, 40enne già detenuto al carcere di Siracusa; Eros Salvatore Condorelli, 25enne già detenuto al carcere Bicocca di Catania; Mario Costa Cardone, 37enne già detenuto a Trapani; Agatino Cristaudo, 42enne già nel carcere di Agrigento; Martino Cristaudo, 41enne già detenuto al Pagliarelli di Palermo; Alessio Marino, 20enne già detenuto al carcere di Siracusa; Gaetano Marino, 25enne già detenuto a Caltanissetta; Carmelo Migliorino, 24enne già detenuto a Siracusa; Giovanni Privitera, 41enne già detenuto al carcere di Siracusa; Danilo Scordino, 28enne già detenuto nel carcere di Tolmezzo (Ud) e Carmelo Sottile, 35enne già detenuto al carcere di Catania piazza Lanza. Arresti domiciliari, infine, per Salvatore Auteri, 25 anni.

Le indagini hanno preso avvio dal rinvenimento di un maxi arsenale composto da oltre 50 armi tra kalashnikov, pistole e fucili, effettuato dai carabinieri sulla scorta delle prime dichiarazioni del collaboratore di giustizia Davide Seminara.

Le ulteriori dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, riscontrate da indagini tecniche e tradizionali, hanno permesso di ricostruire le attività e l’organigramma del sodalizio mafioso dei Nizza, facente parte del clan Santapaola e fare piena luce su uno dei gruppi più agguerriti ed organizzati del panorama criminale catanese.

Le indagini hanno consentito di documentare come il gruppo mafioso operante nella zona di Librino e San Cristoforo, capeggiate rispettivamente da Fabrizio e Daniele Nizza e di seguito retto da Andrea Nizza, avesse acquisito un peso determinante anche grazie all’investitura a rango di uomini d’onore di Fabrizio e Daniele Nizza, avvenuta nel giugno 2008 ad opera di Santo La Causa, Carmelo Puglisi e Vincenzo Aiello.

Negli ultimi anni il gruppo, facente capo ai fratelli Nizza, era riuscito a creare un vero e proprio cartello della droga con il monopolio delle piazze di spaccio nei quartieri di Librino, San giovanni Galermo e San Cristoforo. Grazie ai cospicui proventi derivati dall’attività aveva acquisito un peso notevole all’interno del clan Santapaola, essendo in grado di reclutare e retribuire centinaia di affiliati e di acquistare ingenti quantitativi di stupefacente da immettere sul mercato catanese garantendosi rilevanti flussi di denaro in contanti, prontamente riutilizzabili per investimenti economici e finanziari.

Il clan riforniva anche altre tre piazze di spaccio. La prima facente capo ai fratelli Arena in viale San Teodoro; la seconda ai fratelli Caruana Dario e Giovanni e Giuseppe Nicolosi in viale Grimaldi e la terza gestita dalla famiglia Marino in viale Librino. L’attività di traffico e vendita di cocaina e marijuana era funzionale al sostentamento degli affiliati già detenuti e al mantenimento degli associati al pari di una vera e propria retribuzione.

L’attività di spaccio di droga garantiva al sodalizio proventi giornalieri per circa 80 mila euro. Dal gennaio del 2015 ad oggi sono stte arrestate complessivamente 60 persone per associazione di tipo mafioso, estorsione, porto e detenzione illegale di armi ed è stata fatta piena luce su alcuni omicidi avvenuti tra il 2006 e il 2011, disarticolando completamente il gruppo dei fratelli Nizza.

Nei prossimi giorni si terranno gli interrogatori di garanzia. Intanto gli arrestati sono stati associati al carcere di Catania Bicocca.

Maria Chiara Ferraù

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