Un paese arroccato su una montagna continuamente minacciato da movimenti franosi che rischiano di far letteralmente precipitare il centro urbano. Naso (Me) da anni continua a vivere l’incubo delle frane. Frane che già hanno colpito il centro e alcune delle borgate. Per questo il nasitano Mauro Caliò ha deciso di avviare una petizione online per lanciare l’ennesimo allarme e chiedere interventi risolutivi.
I tempi per i lavori di messa in sicurezza del territorio sembrano troppo lontani. I finanziamenti sono bloccati e la situazione non è per nulla rassicurante. Nei fondi del Patto per il Sud sono stati inseriti i lavori per le borgate Maina e Malò. Si pensava che i cantieri sarebbero stati avviati presto, ma così non è stato. La situazione più grave è quella del centro storico ma gli oltre tre milioni e mezzo di euro annunciati diverse volte per avviare i lavori continuano ad essere una chimera.
“Naso – si legge nella richiesta di petizione che ad oggi è stata firmata da 342 persone – non merita di essere lasciato nell’oblio della dimenticanza e al proprio crudele destino. Firmiamo affinché chi di dovere faccia qualcosa per arginare questo dissesto idrogeologico che ormai sembra essersi impadronito del nostro centro storico e della piazza, luogo di incontro e svago per tutti i cittadini. Naso è arte, cultura, storia e poesia. Non merita questo”.
La petizione con 342 firme e circa 800 condivisioni su Facebook sta andando avanti. Crescono anche i commenti. C’è pure chi, da tecnico, afferma che per risolvere il problema del dissesto ci vorrà almeno un decennio e diversi milioni di euro investiti per una soluzione “che deve fare i conti con la concreta possibilità di perdere quelle costruzioni ormai instabili che insistono sul corpo di frana e disegnano il paese. Una cicatrice che testimonierà a futura memoria il disimpegno miope e gretto legato ad atteggiamenti ideologici autolesionistici”.
Maria Chiara Ferraù