Siracusa: adescavano uomini su internet e poi li drogavano per derubarli

A capo di un terzetto di donne una 52enne. Le tre abbordavano su un sito di incontri online degli uomini di mezza età promettendo loro “caldi incontri”. Una volta incontrate le loro vittime, le drogavano con psicofarmaci sciolti nelle bevande prese e poi li derubavano.

Questa è l’accusa di cui dovranno rispondere la 52enne e altre due donne di Siracusa destinatarie di un’ordinanza cautelare per rapina aggravata e continuata emessa dal gip Giuseppe Tripi. Due delle donna sono state condotte in carcere e una terza ai domiciliari. Un quarto indagato ha l’obbligo di firma e un’altra donna è stata denunciata.

Otto le vittime accertate, tutti uomini della Sicilia orientale. I carabinieri che hanno avviato le indagini dopo la denuncia di una delle vittime, hanno sequestrato un’agenda e un pc con oltre 70 recapiti di persone che hanno avuto contatti sul web con le donne. L’inchiesta è coordinata dal procuratore Paolo Francesco Giordano e dal sostituto Davide Lucignani.

Le tre donne avevano il compito di adescare le loro vittime su internet che poi rapinavano con la complicità di un27enne arrestato e di un altro coetaneo sottoposto all’obbligo di firma.  Le vittime, una volta drogate e stordite, venivano derubate di orologi, cellulari, carte di credito, denaro contante ed eventuali oggetti preziosi indossati.

La “banda” utilizzava un potente farmaco ipnotico presente in commercio per trattare l’insonnia che, se somministrato in dosi elevate, induce il sonno immediatamente, ancor più se ingerito insieme a sostanze alcoliche. Tutte le vittime hanno dovuto far ricorso alle cure mediche del pronto soccorso a causa del farmaco ingerito involontariamente. Una delle vittime rientrando a casa ha tamponato cinque auto, un altro ha riportato un trauma facciale.

Gli specialisti informatici dei carabinieri hanno ricostruito i dialoghi che le donne intrattenevano in chat con le loro vittime. “Sono uno sportivo, non bevo alcolici”, si legge in una delle chat, “Ma una birra con me la puoi bere” insisteva la donna. “Mezza birra tu e mezza io”, si fa convincere il malcapitato, ottenendo una risposta positiva dalla donna. Quella sera nella birra c’era il potente ipnotico e l’uomo oltre a finire rapinato, rimane a terra stordito nella periferia di una cittadina del siracusano.

Maria Chiara Ferraù

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