Tortorici (Me): festa per San Sebastiano
Una processione durata sei ore per accompagnare San Sebastiano, il patrono di Tortorici (Me), per le vie del paese. I “nudi”, i devoti al Santo martire, tutti vestiti di bianco e a piedi scalzi, hanno portato in spalla il pesante fercolo con la statua del soldato romano trafitto dalle frecce e le reliquie riposte nella bellissima teca d’argento.
La giornata di festa è iniziata con il corteo del Senato composto da amministratori e autorità civili e militari partito dal comune, preceduto dalla banda musicale e dai mazzieri e il paggio che portava su un rosso cuscino una chiave della città realizzata ogni anno da un dipendente comunale e consegnata dal sindaco a San Sebastiano attraverso l’arciprete.
Al termine della solenne messa cantata delle undici celebrata nella chiesa di Maria Santissima Assunta, il pesante fercolo è stato portato in processione dai fedeli, non prima di aver effettuato i consueti tre giri di ringraziamento all’interno della chiesa. E’ in questi momenti che, secondo la tradizione, il Santo intercederebbe presso Dio affinché conceda le grazie chieste dai suoi fedeli. Durante i giri dentro la chiesa è consuetudine che i bambini, anche neonati, tutti rigorosamente vestiti di bianco, facciano un giro seduti sulla vara o in braccio al capo vara. La processione è iniziata alle 12.00 ed è terminata alle 18.00 del pomeriggio.
Come ogni anno al torrente Calagni, punto in cui proprio durante una processione di San Sebastiano, è stata ritrovata la campana del duomo andata perduta durante l’alluvione che distrusse il centro nebroideo. Qui il sacerdote ha pronunciato una particolare benedizione, mentre i “nudi” attraversavano a piedi nudi le gelide acque del torrente.
La processione è continuata in gran parte del paese per poi concludersi, intorno alle 18.00, con il rientro nella centrale chiesa di San Nicolò. Da qui il Santo ripartirà domenica 24 gennaio nel giorno dell’ottava.
Maria Chiara Ferraù