Catania: scandalo nel calcio Catania, 7 indagati

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Insieme a loro, ai domiciliari, sono finiti Daniele Dellicarri, foggiano classe 1971, ex direttore sportivo del Calcio Catania; Giovanni Luca Impellizzeri, 44enne agente di scommesse sportive on line; Piero Di Luzio, romano 51enne, tesserato del Genoa cricket and football club; Fabrizio Milozzi, romano 46enne, pregiudicato e Fernando Antonio Arbotti, alias Michele, 55enne originario di Montecilfone (Cb), procuratore sportivo e agente Fifa.

Le indagini coordinate dalla procura di Catania e condotte dalla Digos, si sono avvalse anche di intercettazioni telefoniche. Sono venute alla luce così conversazioni che spiegavano il modus operandi per alterare l’esito degli incontri del calcio Catania validi per il campionato di serie B.

È stata scoperta un’associazione per delinquere composta dai soggetti finiti ai domiciliari, al cui interno ognuno aveva compiti e finalità per “truccare le partite di calcio”. L’origine dell’associazione per delinquere risale al marzo del 2015 quando, in considerazione della difficile situazione in classifica del campionato di serie B a seguito della sconfitta esterna con la Virtus Entella del 21 marzo, in piena zona retrocessione, i vertici della società rappresentanti da Pulvirenti, Dellicarri e Cosentino, hanno deciso di attivarsi e prendere contatti con gli altri indagati per realizzare una serie indeterminata di delitti di frode sportiva favorendo le vittorie della squadra etnea da quel momento in poi.

Il modus operandi era sempre lo stesso. Impellizzeri avrebbe messo a disposizioni ingenti risorse economiche che venivano utilizzate per pagare i favori dei partecipanti alle manifestazioni sportive. Arbotti invece “forniva” il capitale umano e le conoscenze che sarebbero servite per avvicinare i calciatori ritenuti disposti ad offrire le loro prestazioni in cambio di un’offerta o di una promessa di denaro.

Nelle conversazioni venivano utilizzate alcune parole in codice. Con “magistrato” si intendeva il presidente del Catania Calcio, Pulvirenti, mentre l’incontro era “l’udienza o la causa”, il prezzo per la corruzione del calciatore diventava la tariffa o parcella d’avvocato. Il calciatore er il treno, mentre l’orario del treno o il binario indicavano il numero di maglia del calciatore.

Attualmente le partite ritenute truccate sono cinque. In particolare: gli incontri Varese-Catania del 2 aprile, terminata con il risultato di 0-3; Catania-Trapani dell’undici aprile, 4-1; Latina-Catania del 19 aprile 2015 terminata con il risultato di 1-2; Catania-Ternana del 24 aprile conclusasi con il risultato di 2-0 e Catania-Livorno del 2 maggio terminata con un pareggio 1-1. Sotto indagine è anche la partita Catania–Avellino disputatasi in data 29.3.2015 e terminata con il risultato di 1-0.

Maria Chiara Ferraù

 

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