Caronia (Me): roghi di Canneto, chiesto il rinvio a giudizio per i Pezzino

Antonino e Giuseppe Pezzino, padre e figlio di Canneto di Caronia, la frazione marinara del centro del messinese portata alla ribalta delle cronache internazionali per i misteriosi incendi verificatisi in particolare in via del Mare, erano stati accusati di danneggiamento seguito da incendio, concorso in truffa aggravata e procurato allarme sociale.

Carabinieri Canneto (2)Per i due è stato richiesto il rinvio a giudizio. Sono accusati di aver appiccato gli incendi degli ultimi episodi che, dunque, non avrebbero niente di misterioso, come invece accaduto dieci anni fa.

Le indagini erano state avviate nel mese di marzo e avevano portato all’arresto di Giuseppe Pezzino, sottoposto alla misura degli arresti domiciliari e all’emissione di un avviso di garanzia nei confronti del padre, per i roghi dal 14 luglio all’8 ottobre del 2014. Si tratta di più di venti episodi censiti per i quali l’arrestato, in via esclusiva per alcuni e insieme con il padre per altri, dovrà rispondere. Tutti gli episodi, secondo gli inquirenti, avevano forse lo scopo di far crescere il livello di attenzione mediatica ed istituzionale sui fatti. Secondo l’accusa le azioni erano orientate a far credere che quelli fossero inspiegabili fenomeni di autocombustione, prospettando una ripresa degli anomali fenomeni incendiari e di presunto elettromagnetismo verificatisi nel 2004.

Maria Chiara Ferraù

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