Catania: arrestato il latitante “Enzo Pinocchio”

Da oltre un anno si era reso irreperibile. Oggi agenti della squadra mobile di Catania hanno arrestato il pregiudicato Innocenzo Lavagna, detto Enzo Pinocchio, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso il 15 aprile del 2014 dalla procura di Catania per la pronuncia definitiva della Corte di Cassazione in merito ad una condanna a 7 anni di reclusione per associazione per delinquere di stampo mafioso.

Le indagini per rintracciare Lavagna erano state avviate, su delega della procura generale di Catania, ad aprile del 2014 dagli agenti della mobile-squadra Catturandi, sotto il coordinamento del servizio centrale operativo. Ieri sera gli agenti della Catturandi, con il prezioso ausilio di specialisti della polizia scientifica inviati da Roma, sono riusciti a scovare il latitante che si rifugiava nel rione cittadino Civita, nel retro di una bottega adibita a sala da parrucchiere.

Lavagna è un noto esponente del clan Sciuto-Tigna e annovera numerosi precedenti penali, specialmente per reati contro il patrimonio, prevalentemente estorsioni e rapine. Già nel 1995 era stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria per associazione per delinquere di stampo mafioso e tentato omicidio aggravato, essendo emerso che l’uomo, in concorso con altri malavitosi, stava pianificando l’omicidio di familiari di un collaboratore di giustizia.

Il 2 novembre del 2011 “Enzo Pinocchio” era stato arrestato, sempre dalla squadra mobile, nell’ambito dell’operazione Game over, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Catania nei confronti di numerosi esponenti della cosca mafiosa ritenuti responsabili di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsioni e rapine. Nel 2003 per questi reati era stato condannato dalla corte d’appello di Catania a 5 anni e 4 mesi di reclusione.

Nel 2004, precisamente il 26 giugno, agenti della mobile, nell’operazione Golf king lo avevano arrestato in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dal Gip di Catania insieme ad altre 42 persone, esponenti della cosca Sciuto-Tigna per associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsioni, traffico di droga, usura, riciclaggio e altri reati.

L’esecuzione dell’odierna misura cautelare rappresenta una pietra miliare dell’attività di contrasto condotta dalla Polizia di Stato alla consorteria mafiosa Sciuto – “Tigna”, storica e agguerrita compagine del variegato panorama criminale catanese, capeggiata dal noto boss detenuto Biagio Sciuto. Dopo le formalità di Rito il Lavagna è stato associato al carcere di Catania Bicocca dove resterà a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

Maria Chiara Ferraù

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