Francavilla di Sicilia (Me): tre arresti per estorsione

Si è conclusa nella notte tra il 22 e il 23 aprile una rilevante operazione dei carabinieri della compagnia di Taormina nel territorio di Francavilla di Sicilia ne messinese. Le manette sono scattate ai polsi di Carmelo Caminiti, 42 anni, Leandro Buemi, 30 anni e Antonio Monforte, 48 anni, tutti e tre residenti a Francavilla di Sicilia e già noti alle forze dell’ordine. Dovranno rispondere di estorsione in concorso aggravata dal metodo mafioso.

Le indagini erano state avviate dai carabinieri della stazione di Francavilla in occasione di alcuni pesanti atti intimidatori ai danni di società impegnate sul territorio con lavori di varia entità. I carabinieri sono stati affiancati dai colleghi in borghese dell’aliquota operativa di Taormina e giorno dopo giorno, insieme, hanno incastrato importanti tasselli fornendo un efficace esempio di sinergia tra reparti dell’Arma dei carabinieri.

I tre prendevano di mira i cantieri di lavoro danneggiandone mezzi e attrezzature e in alcuni casi venivano utilizzate bottiglie contenenti liquido infiammabile. Gli imprenditori hanno cominciato a guardarsi intorno per “cercare un amico” e in un modo o nell’altro si creava il contatto tra l’impresa e i personaggi della criminalità locale. Agli arrestati nella circostanza è stato contestato il reato di estorsione con riferimento esclusivo ad un solo episodio.

Ieri le indagini si sono concluse quando i malviventi hanno incalzato un imprenditore per il versamento di una prima parte della richiesta estorsiva: 500 euro da consegnare in una busta a fronte dei 2.500 euro fissati come prezzo complessivo. Sulle tracce dei tre c’erano i carabinieri che hanno avviato un’imponente e discreta attività di attesa e pedinamento. Fino a quando, su una strada di Castiglione di Sicilia c’è stato l’affiancamento tra la vettura dell’imprenditore e quella dei malviventi. Le vetture si sono fermate e uno degli arrestati ha dato alcune indicazioni operative su come garantire il resto del pagamento e fornito altri “fraterni consigli”, poi c’è stata la consegna della busta.

Maria Chiara Ferraù

 

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