Il tribunale di Messina ha confermato il sequestro del pilone 40 dell’elettrodotto Terna Sorgente-Rizziconi. Secondo l’azienda questa decisione mette a repentaglio la realizzazione dell’intera opera e ritarda l’entrata in esercizio dell’opera elettrica più importante per il Paese.
“Dopo cinque anni di iter organizzativo, oltre 100 incontri e sopralluoghi e i pareri positivi di oltre 80 enti interessati non sono stati sufficienti per assicurare all’Italia e agli italiani la realizzazione dell’elettrodotto – si legge in una nota dell’azienda – una delle opere elettriche più importanti per il paese”.
La decisione del tribunale impedisce all’azienda di completare l’elettrodotto Sorgente – Rizziconi nei tempi imposti dall’autorità per l’energia elettrica e il gas. “Terna -prosegue l’azienda – ha agito nel pieno rispetto della legge, e realizzando il tracciato autorizzato dal Ministero, che prevede il posizionamento del sostegno n. 40 sul crinale di monte Raunuso a Saponara (Me). Pertanto, Terna respinge ogni accusa di avere lavorato senza le necessarie autorizzazioni, ma anzi si ritiene lesa nel legittimo affidamento della correttezza e conformità a diritto dei provvedimenti autorizzativi e dell’operato della pubblica amministrazione”.
Maria Chiara Ferraù