Palermo: i pendolari scrivono al Prefetto

Per i lavori di raddoppio ferroviario della linea Palermo-Punta Raisi/Trapani si profila l’ennesima interruzione dei trasporti. Lo denuncia il comitato pendolari siciliani che scrive in merito al Prefetto di Palermo.

“Da mesi – scrive Giacomo Fazio – chiediamo lumi ad Rfi, Trenitalia e agli organi regionali competenti, ma nessuna risposta ci è giunta. Sembrava si stesse lavorando per la realizzazione di una “deviata” onde scongiurare l’interruzione o almeno limitarla nel tempo. Ora ci giunge voce, ad oggi non smentita ,che per i lavori sulla tratta B si intenda interrompere per 18 mesi tutta la tratta che va da Palermo centrale a Punta Raisi e quindi coinvolgendo anche la tratta per Trapani.

Considerando che il servizio metropolitano, pur nella sua limitatezza, offre un servizio giornaliero per migliaia di persone, il cui numero è cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni di crisi, e limita considerevolmente la congestione che il gommato procura in termini di inquinamento e di mobilità, crediamo che una soluzione alternativa vada trovata.”

Il rischio, secondo Fazio, è di trovarsi nella stessa situazione del 2010-2011 quando per la chiusura della tratta A i pendolari rimasero appiedati per oltre quattro mesi, dietro al silenzio assordante delle istituzioni. “Solo l’intervento preziosissimo del suo predecessore, dottor Caruso, sbloccò lo stallo istituzionale, tramite l’istituzione dei servizi sostitutivi – prosegue la nota – chiediamo pertanto il suo autorevole intervento onde scongiurare la chiusura utilizzando le “deviate” già programmate, o almeno limitando la chiusura nel contempo istituendo efficienti servizi sostitutivi”.

“Questa volta non accetteremo i soliti balletti di competenza. Per poche centinaia di metri di lavori non si possono bloccare decine di chilometri di servizio. Riteniamo tutto ciò un affronto alla dignità delle persone. Da Italiani ci sentiamo abbandonati dalle Istituzioni. Chiediamo pertanto il Suo autorevole intervento per trovare una soluzione immediata al problema”.

Maria Chiara Ferraù

 

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