Terme Vigliatore (Me): Eds, scongiurati 70 licenziamenti

E’ stato proficuo l’incontro in Prefettura a Messina per la vertenza dei lavoratori Eds di Terme Vigliatore. Scongiurati 70 licenziamenti. L’azienda blocca la mobilità e i lavoratori tirano un sospiro di sollievo.

L’azienda aveva avviato il mese scorso le procedure per la messa in mobilità di 70 su 162 dipendenti a seguito di una crisi che dura da alcuni anni. Grazie alla mediazione dei sindacati e il tavolo tecnico tenutosi in Prefettura, il management aziendale è stato convinto a ritirare i licenziamenti e seguire la strada della cassa integrazione straordinaria.

Una soluzione prospettata dagli stessi sindacati di categoria nel corso di alcuni incontri in sede aziendale ma che la stessa EDS aveva scartato. “La preoccupazione della proprietà – spiegano Nino Alibrandi, Salvatore Chiofalo e Pasqualino Rizzo di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil – era quella di essere penalizzata dalla confusione che attualmente regna sugli ammortizzatori sociali a causa della revisione legislativa che sarà presto in vigore. Il tavolo prefettizio, grazie anche alla presenza della direttrice dell’Ufficio Territoriale del Lavoro, ha tranquillizzato la proprietà chiarendo tutti gli aspetti della procedura e gli scenari possibili. Non possiamo quindi che esprimere soddisfazione per il cambio di decisione dell’azienda che ha dimostrato grande senso di responsabilità e di rispetto verso i dipendenti, garantendo la continuità occupazionale a 70 lavoratori. La speranza – affermano – è che la cassa integrazione straordinaria possa far traghettare l’azienda verso la ripresa della piena attività produttiva”.

La Prefettura, su richiesta di Fim, Fiom e Uilm, ha assicurato un intervento presso il Ministero competente a sostegno della vertenza EDS. “Il risultato di oggi – concludono Alibrandi, Chiofalo e Rizzo – è la dimostrazione che con il costante confronto e la condivisione dei percorsi da intraprendere è possibile trovare soluzioni a tutela delle imprese e dei lavoratori. Oggi è stato evitato un ulteriore dramma sociale per il territorio di Messina”.

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