Brolo (Me): truffa alla Regione, sequestrata torre medievale

La torre medievale di Brolo (Messina) e un immobile di proprietà di Nino Germanà, rappresentante legale dell’associazione culturale Pickwick, è stata sequestrata in esecuzione di un ‘ordinanza di sequestro preventivo per oltre 410 mila euro, finalizzato alla confisca per equivalente. Il provvedimento è stato emesso dal gip del tribunale di Patti, Ines Rigoli, su richiesta del sostituto procuratore Rosanna Casabona.

Notificati gli avvisi di conclusione indagini e le informazioni di garanzia nei confronti di sette persone. Tutte dovranno rispondere di truffa aggravata e riciclaggio.

Le indagini condotte dal nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Messina hanno consentito di ricostruire l’indebita percezione di finanziamenti pubblici erogati dalla Regione siciliana nel 2009 e nel 2010, per la ristrutturazione della torre e del suo borgo e per la realizzazione della manifestazione culturale denominata “Medievalia” tenuta nel comprensorio della torre.

Le false fatture, presentate per ottenere il contributo relativo alla ristrutturazione della torre e la fruizione del borgo medievale, avevano ad oggetto l’acquisto di materiale promo-pubblicitario e sono state emesse dal titolare di una tipografia di Brolo. I finanziamenti regionali per Medievalia sono stati ottenuti corredando i piani economici di spesa presentati al competente assessorato con l’indicazione di acquisti fittizi da ignari fornitori, di beni o servizi che hanno fatto lievitare a dismisura i costi, che in alcuni anni hanno superato il milione di euro per ottenere una percentuale maggiore di contributo. In uno dei casi presi in esame, un fornitore aveva emesso una regolare fattura che è stata successivamente alterata nell’importo e allegata alla richiesta di contributo.

Gli indagati, per documentare la regolarità dei pagamenti dell’associazione, hanno messo in atto un sistema fraudolento eseguendo disposizioni di bonifici e numerosi assegni circolari  a favore del titolare della tipografia compiacente. Il titolare della tipografia restituiva poi a Germanà l’importo dei bonifici in contanti e gli assegni circolari che sono stati incassati da terzi per eluderne la tracciabilità finanziaria.  Germanà dovrà rispondere del reato di truffa aggravata insieme ad Antonino Armenio.

Gli altri indagati sono: Antonino Armenio, tipografo di Ficarra di 49 anni; Vincenzo Oriti, 59enne di Alcara Li Fusi; Rosario Triolo, 51enne di Barcellona Pozzo di Gotto; Antonio Raffa, 33 anni di Brolo; Antonino Sidoti, 44 anni di Oliveri e Pietro Insana, 43enne di Brolo. 

Il deputato regionale del Nuovo centrodestra, Nino Germanà, precisa che non è lui il soggetto coinvolgo nell’inchiesta, ma un cugino omonimo. “Tanto chiarisco – aggiunge – al fine unico di evitare possibili strumentalizzazioni o incolpevoli confusioni ai miei danni, atteso anche il ruolo istituzionale e pubblico che ricopro”.

Maria Chiara Ferraù

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