Sant’Angelo di Brolo (Me): la giunta adotta lo schema Paes

La Giunta comunale di Sant’Angelo di Brolo, nel messinese, ha adottato lo schema di PAES, il Piano d’Azione per le Energie Sostenibili.  Un documento corposo, redatto dall’ing. Dario Rocco, tecnico incaricato dal Comune, che ha operato di concerto con il geom. Tindaro Pino Scaffidi, Responsabile Unico del Procedimento. 

Lo strumento di programmazione, che dopo l’approvazione da parte del Consiglio comunale consentirà l’adesione definitiva al “Patto dei Sindaci”, si pone l’obiettivo di ridurre, entro il 2020, le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera del 20%. Per ottenere questo risultato si è reso necessario fotografare la situazione attuale, studiando la quantità, distinta per tipologia, dei fattori principali che producono anidride carbonica, redigendo alla fine l’IBE (Inventario Base delle Emissioni).

Dopo la definizione delle azioni, si è quindi proceduto alla realizzazione del piano. Nel corso degli anni futuri, nel periodo di vigenza di vigenza, saranno svolte attività di monitoraggio: ogni due anni sarà redatta la relazione di intervento, mentre ogni quattro anni sarà elaborato il monitoraggio delle emissioni e la relazione di attuazione.

Nell’inventario di base sono state conteggiate le emissioni prodotte dagli edifici, dalle attrezzature e dagli impianti comunali, dall’illuminazione pubblica, dal settore residenziale, dal terziario non comunale, dai trasporti. 

Sant’Angelo oggi produce quasi 8 mila tonnellate annue di anidride carbonica. Una quantità enorme, che supera le 2 tonnellate per abitante, ma ben al di sotto della media mondiale, che é di circa 4 tonnellate a persona.  

La suddivisione sulle produzioni é la seguente: 611 tonnellate é prodotta da edifici e impianti comunali, 171 dall’illuminazione pubblica. Le quote principali però provengono dal settore residenziale privato e dal terziario, con 3525 tonnellate, e dai trasporti, che sono la principale fonte, con 3566 tonnellate. 

All’interno di questi dati, al primo posto si colloca la produzione di energia elettrica, seguita da benzina, gasolio, Gpl e metano. 

Fin quì l’analisi della situazione esistente. Adesso vedremo quali sono le azioni previste per ottenere il risultato dell’abbattimento del 20 per cento entro il 2020. 

Si parte con l’informazione e la formazione, dove si prevede la realizzazione di un sito web specifico, volantini e altro materiali informativo, mostre, seminari tematici, attività educative nelle scuole, assemblee, monitoraggio pubblicitario, creazione di strutture di supporto e di divulgazione. Seguono gli interventi nel settore pubblico, con la realizzazione di impianti fotovoltaici, solare termico, riqualificazione energetica degli edifici, efficienza dell’illuminazione, sia negli edifici, che all’esterno. A ciò si aggiunge la riduzione dei consumi idrici. Nel settore residenziale, efficienza energetica degli edifici, della loro illuminazione e degli elettrodomestici, riduzione dei consumi idrici, installazione impianti fotovoltaici. Le stesse azioni sono previste per il terziario privato, aggiungendo la realizzazione di sistemi di cogenerazione e trigenerazione. Nel settore trasporti si punterà sul miglioramento dell’efficienza e sul, ringiovanimento del parco macchine esistenti, magari alimentate con carburanti che inquinano il meno possibile. 

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