Bronte (Ct): mafia dei Nebrodi, sentenza definitiva per 4 affiliati

Dovranno scontare le sentenze definitive i quattro affiliati della mafia dei Nebrodi arrestati dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Randazzo. Le manette sono scattate ai polsi di Claudio Reale, 39 anni, Antonino Sciacca, 53 anni; Signorino Sciacca, 35 anni e Antonino Triscari, 35 anni, tutti brontesi.

I quattro erano già stati arrestati insieme ad altre sedici persone, tra cui Francesco Montagno Bozzone e Salvatore Catania, nel febbraio del 2014 quando una faida nei comuni di Bronte, Maniace, Cesarò e San Teodoro aveva reso necessario l’emissione dei provvedimenti di fermo. L’operazione “Tunnel” inferse un duro colpo alla cosiddetta mafia dei Nebrodi e consentì di documentare le condotte illecite del gruppo criminale riconducibile al clan dei Carcagnusi, diretto da Francesco Montagno Bozzone e Salvatore Catania, operanti nel comune di Randazzo e in quelli limitrofi. Il gruppo, oltre a rendersi responsabile di estorsioni, traffico di armi e spaccio di droga, il 3 giugno del 2011 aveva assassinato Bruno Sanfilippo Pulici a Maniace e si era reso responsabile degli agguati ai danni di Alessandro Franco (30 ottobre 2000)  e di quello nei confronti di Giuseppe Gullotti che rimase invalido per le ferite riportate.

I quattro, prima condannati nel 2005 dal gup Mirabella con il rito abbreviato, poi assolti nel 2007 dalla corte d’appello del tribunale di Catania che ritenne inammissibili le intercettazioni ambientali sulle quali poggiava l’impianto accusatorio, vennero di nuovo arrestati in seguito al ripristino della custodia cautelare in carcere richiesto dalla stessa corte d’Appello all’esito del pronunciamento della suprema corte.

Gli arrestati, condotti nel carcere di Catania Bicocca, dovranno scontare diverse condanne. In particolare: Antonino Triscari e Claudio Reale sono stati condannati a 12 anni di reclusione e 3 anni di libertà vigilata; Antonino Sciacca dovrà scontare la pena residua di 4 mesi e 26 giorni di reclusione e, infine, Signorino Sciacca, 5 anni e 26 giorni di reclusione.

Maria Chiara Ferraù

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