Tortorici (Me): i dipendenti comunali sono salvi

Il Comune rinuncia al fondo di rotazione. I dipendenti comunali di Tortorici, centro nebroideo in provincia di Messina, sono salvi. Gli oltre 150 dipendenti possono così tirare un sospiro di sollievo. Proprio ieri il sindaco, Carmelo Rizzo Nervo, è stato a Roma al ministero degli Interni. Il comune rivedrà il piano di riequilibrio e rinuncerà ai 415 mila euro del fondo di rotazione e accederà ad un mutuo per poter pagare le spettanze ai propri dipendenti. Ma di licenziamenti, fortunatamente, non se ne parla più.

Oggi la notizia è stata resa nota alle rappresentanze sindacali in audizione in Prefettura. Ricevuti dal vice prefetto Maio e dal dottor Musolino, rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil Funzione pubblica della provincia di Messina hanno avuto le rassicurazioni tanto attese. I posti di lavoro non si toccano. “Adesso ci attendiamo – scrivono i sindacati – piena coerenza. È quindi indispensabile che l’amministrazione proceda all’adozione dei necessari atti per la riconsiderazione del piano di riequilibrio e la messa in sicurezza di tutti i posti di lavoro. Cauto ottimismo – dichiarano i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, Clara Crocè, Francesco Fucile, Calogero Emanuele e Francesco Costanzo – ma evidenziano la necessità che anche la Prefettura, assieme al sindacato e a tutta la comunità oricense, rimangano sempre vigili ed attenti ai passi che farà l’amministrazione comunale di Tortorici, nell’esclusivo intento di salvaguardare servizi ed occupazione per restituire serenità a tutti i lavoratori dell’Ente, precari compresi. Informeremo i lavoratori dell’Ente dello stato dell’arte – concludono i sindacati – ed auspichiamo d’ora in poi, confronti costruttivi e propositivi, che confermino le dichiarazioni ufficiali fatte dall’amministrazione con la nota odierna, inaugurando un clima più distensivo di quanto non sia stato ad oggi, sapendo che tutti, con grande senso di responsabilità, dobbiamo lavorare per salvaguardare gli interessi generali e complessivi della comunità oricense”.

Maria Chiara Ferraù

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