Milazzo (Me): sgominato un nuovo clan mafioso

E’ stata denominata “Il padrino”, l’operazione condotta dai carabinieri a Milazzo, nel messinese. Sei persone sono state arrestate per associazione dedita a intimidazioni, furti, rapine ed estorsioni, aggravate dal metodo mafioso.

I carabinieri avrebbero così sgominato un clan emergente della zona tirrenica che voleva espandere il proprio controllo sul territorio messinese. L’operazione della Dda di Messina ha portato all’arresto di Francesco Santamaria, 43 anni di Rometta, ritenuto al vertice del gruppo e denominato IL padrino (da qui il nome dell’operazione); Domenico Smedile 47enne di Spadafora; Sergio Mavilia, 28 anni di Rometta; Tindaro Talarico, 38 anni di Spadafora e Pasquale Corrado, 38enne di Augusta. Ai domiciliari è finita la 21enne di Villafranca, Elvira Fassi, fidanzata di Mavilia, uno degli arrestati. La donna non è considerata facente parte del clan e per questo è ai domiciliari con braccialetto elettronico.

Le indagini erano state avviate a seguito di un’intimidazione ai danni di un esercizio commerciale a novembre del 2011. Il salone di un barbiere venne preso di mira con diversi colpi di pistola. Dalle indagini è emerso che il clan emergente tentava di prendere il controllo della fascia tirrenica a ridosso di Messina e, in particolare, nei territori di Rometta, Spadafora, Villafranca e Saponara. In alcuni casi per mettere paura ai commercianti venivano anche minacciati di morte.

In particolare, in occasione di una rapina ai danni di un’anziana signora, il gruppo non ha disdegnato di usare violenza. La vittima era stata imbavagliata, legata e percossa prima di essere derubata. L’organizzazione criminali, chiamata spesso “famiglia”, benché ancora emergente, presentava le caratteristiche tipiche di una struttura gerarchica tipicamente mafiosa. A capo del sodalizio c’era Francesco Santamaria, pregiudicato. Il “padrino” si comportava come tale: convocava riunioni e dava ordini e disposizioni sia di natura operativa che strategica come pagare e organizzare la difesa legale di uno dei membri arrestati.

Maria Chiara Ferraù

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