Fiumedinisi (Me): litiga col fratello, gli incendia la macchina e fugge armato

Si è presentato davanti a casa del fratello, nel centro del piccolo paese e, fuori di senno probabilmente a causa di vecchi rancori che col tempo si erano ingigantiti, ha incendiato l’auto del fratello. Subito dopo si è scagliato contro il furgone parcheggiato a fianco sfondando il parabrezza ed un finestrino laterale con dei pugni e poi si è allontanato precipitosamente.

La vittima, insieme alla propria famiglia, è uscita dall’abitazione con l’intento di domare le fiamme prima che distruggessero completamente l’auto. I carabinieri hanno arrestato per questi fatti Catino Freni, bracciante agricolo 56enne del posto.

Secondo alcuni testimoni, inoltre, l’arrestato sarebbe tornato sul posto, effettuando diversi passaggi in macchina con una pistola in pugno e ha iniziato a minacciare il fratello e la sua famiglia. Successivamente, ancora furioso ed armato, Freni si è dileguato. Sul posto sono giunti i carabinieri della stazione di Fiumedinisi, le pattuglie delle stazioni di Alì Terme e Roccalumera ed i militari del nucleo operativo della compagnia Messina Sud. I militari lo hanno trovato nell’abitazione dei genitori, in contrada Butali, un abitato isolato a cui si accede percorrendo circa 20 minuti di strada accidentata di montagna.

I militari dell’Arma hanno circondato la casa preparandosi ad un’irruzione e non escludendo la possibilità che l’uomo aprisse il fuoco. L’uomo, invece, è uscito spontaneamente e non ha opposto resistenza ai militari. Dentro l’auto dell’uomo sono stati trovati degli stracci sporchi di sangue ed una bottiglia di alcool, presumibilmente quella utilizzata per appiccare il fuoco. La pistola non è stata ritrovata, nonostante le perquisizioni minuziosi e il rastrellamento delle campagne adiacenti l’abitazione.

L’uomo perdeva molto sangue dalle ferite alle mani ed è stato medicato e giudicato guaribile in quattro giorni. Fortunatamente nessuno si è fatto male. L’uomo è stato arrestato con le accuse di danneggiamento seguito da incendio, danneggiamento aggravato e minacce gravi e, su disposizione dell’Autorità giudiziaria, è stato rinchiuso nel carcere di Messina Gazzi.

Maria Chiara Ferraù

 

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