Siracusa: la Boldrini in visita

Laura Boldrini, presidente della Camera, è stata in visita a Siracusa per la giornata mondiale del rifugiato. “Per me Siracusa è come tornare a casa– ha dichiarato la Boldrini – quando mi occupavo per le nazioni unite di immigrazione e immigrati, ricordo che la fondazione Inda fece richiesta per celebrare il 20 giugno la giornata mondiale del rifugiato. Oggi, a distanza di anni, vuol dire dare merito ai tanti sforzi che stanno facendo tutti i siciliani, tutti i siracusani verso i rifugiati, gli immigrati che arrivano dalla Siria insanguinata, dall’Eritrea e da tutti i paesi disperati che combattono guerre che tolgono dignità all’essere umano”.

Così la Boldrini ha salutato la cavea del teatro Greco di Siracusa, poco prima dell’ultimo spettacolo Agamennone della stagione 2014. La cerimonia per la giornata mondiale del rifugiato, ha avuto inizio con il saluto, nel segno dell’accoglienza e della solidarietà, del commissario straordinario Alessandro Giacchetti. Una serata dedicata ai rifugiati del mondo, ma anche a tutti coloro che da anni si impegnano nel soccorso e nella tutela dei minori.

Tra essi i membri dell’UNHCR Protection Associate nella persona di Antonella Elizabeth Basilone, Ramzi Harrabi, Presidente della Consulta Comunale degli Immigrati, il brigadiere della Guardia di Finanza di Mare, Antonino Guadino. Tra le testimonianze anche quelle di Giampiero Parrinello medico e direttore della Clean Services Onlus, la Cooperativa che gestisce il Centro di Accoglienza dell’Umberto I di Siracusa che attualmente ospita 208 immigrati, Carla Trommino, presidente dell’Associazione Accoglirete di Siracusa ma anche  sul palco Francesca Ciocchetti (Elettra in Coefore/Eumenidi) e Francesco Scianna (Oreste in Coefore Eumenidi).

Ai racconti dei bambini dell’Accademia d’arte del Dramma Antico, Sara Renato, Ginevra Di Marco e Manuel La Mesa si sono unite le testimonianze di Baba Tounkara e John Johnson, esempio di vera integrazione nella nostra società.

 Infine, la richiesta al pubblico di alzarsi in piedi e farsi fotografare, con il proprio “numero” per una foto da inviare all’ Alto Commissariato della Nazioni Unite in ricordo della Giornata Mondiale del Rifugiato. A testimoniare che ognuno di noi, come gli immigrati che ogni giorno arrivano nelle nostre sponde, ha un numero, è un numero, una storia da raccontare, una storia da ascoltare.

 

Commenti
Caricamento...

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi