Modica (Rg): abusarono di detenuti, arrestati 2 assistenti di polizia penitenziaria

Tra il maggio del 2012 e il marzo del 2014 due assistenti capo di polizia penitenziaria in servizio al carcere ragusano di Modica, avevano abusato sessualmente di alcuni giovani detenuti stranieri costringendoli a subire umilianti atti di varia natura, dietro minacce. Oggi i carabinieri del comando provinciale di Ragusa hanno arrestato i due agenti.

Secondo le indagini, se qualcuno dei detenuti si rifiutava di acconsentire alle richieste dei due poliziotti, veniva minacciato che sarebbe stata nascosta della droga nei suoi vestiti o nella sua cella. I due agenti sono finiti ai domiciliari e dovranno rispondere di concussione e violenza sessuale continuata e aggravata, nonché detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. a volte infatti cedevano lo stupefacente agli stessi detenuti che si sottomettevano alle loro richieste. Le indagini sono state avviate dai carabinieri dopo la denuncia dell’amministrazione penitenziaria di Ragusa.

A.L. ed F.C., entrambi 45enni, erano stati accusati da un detenuto al personale in servizio al carcere di Ragusa. I due si dividevano letteralmente i detenuti, scegliendoli tra quelli virilmente più dotati, preferibilmente stranieri e, sfruttando momenti particolari in cui erano da soli, li palpeggiavano e li costringevano ad avere rapporti sessuali di varia natura, anche completi. Gli episodi si sono rivelati numerosi a seguito delle indagini.

“L’arresto di due assistenti capo di polizia penitenziaria è un gravissimo episodio che non può e non deve minare l’immagine del corpo di Polizia penitenziaria che quotidianamente è impegnato per assicurare la sicurezza penitenziaria negli istituti e servizi della repubblica – così in una nota Domenico Nicotra, segretario generale aggiunto del sindacato Osapp – E’ evidente – conclude il sindacalista – che episodi del genere vadano immediatamente sanzionati epurando dalle mele marce il corpo di polizia penitenziaria che quotidianamente è espressione di legalità nelle carceri italiane”.

 

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