Messina: la commemorazione della Virgo Fidelis

Come consuetudine ogni anno i Carabinieri festeggiano la loro patrona, la Virgo Fidelis. A Messina è stata celebrata una messa al Duomo da monsignor Calogero La Piana, vescovo della città peloritana. Alla funzione hanno partecipato numerose autorità e famiglie di militari. Ad allietare la messa i canti del coro Gaudemus in domino di Camaro, diretto dal maestro Aldo Beninati.

Al termine della celebrazione, letta la “Preghiera del Carabiniere”, il Gen. C.A. Ugo Zottin, Comandante Interregionale Carabinieri “Culqualber”, ha espresso il suo personale ringraziamento a Sua Eccellenza Monsignor Calogero La Piana ed a tutte le Autorità intervenute che, in questo modo, hanno ancora una volta voluto confermare la loro stima, fiducia ed affetto nei riguardi dell’Arma, per il servizio reso alla comunità.

Nella giornata odierna l’Arma tutta ha anche celebrato il 72° Anniversario di un epico fatto d’armi: la Battaglia di Culqualber, nel corso della quale i Carabinieri dell’allora I Battaglione Mobilitato scrissero una delle pagine più fulgide e anche più dolorose della loro storia (in allegato la motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare conferita alla Bandiera dell’Arma dei Carabinieri).

Nel corso della mattinata, dopo la deposizione di una corona d’alloro al cippo della Battaglia di Culqualber all’interno della caserma, il Generale C.A. Ugo Zottin ha rivolto un commosso pensiero ai caduti dell’Arma ed alle loro famiglie rievocando il fatto d’Arme e, successivamente, ha commemorato la “Virgo Fidelis”, rammentando che l’11 novembre 1949 fu proprio Sua Santità Papa Pio XII a promulgare una “bolla” con cui stabilì che la Beatissima Vergine Maria, invocata col nome di Virgo Fidelis, sarebbe diventata “… massima Patrona Celeste dell’intera famiglia militare italiana chiamata Arma dei Carabinieri …” e che sarebbe stata anche annualmente commemorata il 21 novembre, ricorrenza dell’eroica Battaglia di Culqualber con la quale i Carabinieri scrissero una delle pagine più fulgide della storia dell’Arma.

In una celebre omelia, Papa Giovanni Paolo II il 9 aprile 1983 in occasione della sua visita pastorale alla Scuola Allievi di Roma, nell’elogiare i Carabinieri per il loro attaccamento alla Virgo Fidelis, ne evidenziò le qualità che li contraddistinguevano, indicando, non a caso, per prima la “fedeltà allo stato” poi la “dedizione al dovere” e, quindi, lo “spirito di servizio”.

Il Generale C.A. Ugo Zottin, proseguendo, ha evidenziato l’attualità di quell’omelia del Pontefice, poiché colse appieno “lo spirito del Carabiniere”, ricordando tutti quei militari che “si sono sacrificati per il bene degli altri, mossi solo dal loro sentimento di fedeltà al bene comune”, garanzia per le Istituzioni e per tutti i cittadini. Una fedeltà che consente ai Carabinieri di essere sempre presenti in prima linea a difendere, anche al di fuori dei confini nazionali, le collettività dalla violenza, dai soprusi, dalle ingiustizie.

In ricordo della “Giornata dell’Orfano” è stata infine rimarcata l’opera dell’O.N.A.O.M.A.C. (Opera Nazionale Assistenza Orfani Militari dell’Arma dei Carabinieri) che dedica tutte le sue energie a favore degli orfani dell’Arma. Fondato il 5 ottobre 1948 con decreto del Presidente Einaudi, l’Ente diede soluzione al complesso e delicato problema dell’assistenza alle famiglie dei numerosi militari scomparsi nella guerra, da poco finita, attraverso la realizzazione di istituti dove accogliere i giovani in particolari difficoltà o la corresponsione di “assegni di studio” alle famiglie bisognose.

Nei suoi 65 anni di vita, l’Opera, voluta dall’allora Capo di Stato Maggiore dell’Arma, Colonnello Romano Dalla Chiesa, padre del Generale Carlo Alberto, ha visto passare nei suoi ruoli oltre 30.000 giovani, di cui 13.000 nei collegi.

In tarda mattinata, in caserma, il Gen. C.A. Ugo Zottin ha consegnato a due Orfani assistiti dall’ONAOMAC il Contributo di Studio Premio Buon Profitto consistente in un assegno.

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