Palermo: le teste di legno di Roberto Lo Sciuto

Salvate dal macero,  le testine di Roberto Lo Sciuto diventano arte. Ora issate su candelabro, sedute dentro ad una caffettiera o su un pannello del colore del cielo, il decoratore e scenografo palermitano, espone giovedì 26 settembre dalle 19  da Vuedu Factory, spazio polifunzionale di Daniela Vinciguerra in via Sperlinga 32 (zona Teatro Massimo).

La mostra, dal titolo “Teste di legno”, oscilla tra tradizione e modernità, arte popolare e riciclo ed ha come prerogativa di recuperare e valorizzare la tradizione rinnovandone la suggestione e amplificando il messaggio estetico.  Per un mese, attraverso un percorso di oltre una decina di opere, la mostra disegnerà un itinerario ad episodi,  quasi fosse un racconto degli antichi cantastorie.

“Teste di legno” è un’esposizione di vecchie teste dell’opera dei pupi, salvate appunto dalla distruzione e riusate per una giocosa incursione nel mondo dell’immaginario collettivo siciliano, dalla testa di Santa Rosalia coronata di rose a quelle dei cavalieri e degli eroi, colorate e surreali.

“La rivisitazione della tradizione – spiega Roberto Lo Sciuto – attraverso il recupero delle testine di legno, ha un carattere ludico, ironico, con una vena illusionistica ma, soprattutto, rivela il mio amore profondo per la tradizione e le piccole cose antiche che, nelle mie mani, trovano una nuova vita. E così c’è Orlando, ma anche santa Rosalia e poi testine con grandi baffi all’insù, occhi nero carbone, zigomi pronunciati soprattutto se si tratta di turchi!”.

Una nuova interessante e affascinante mostra proposta da Daniela Vinciguerra che, di volta in volta, accoglie nel suo spazio artisti siciliani e non, e che da anni ha legato con un filo rosso le sue produzioni di abbigliamento con la ricerca nel design e l’arte.

“Quando ho aperto questo spazio nel 2008 – spiega la Vinciguerra, architetto e stilista siciliana – l’ho concepito come uno loft aperto alle idee, alla ricerca, al confronto, alla curiosità. In questi anni di attività ho creduto, dato visibilità e commercializzato i prodotti di tanti  giovani e ne sono fiera perché non è mai facile trovare la strada giusta per poter accedere ad una fiera, ad una mostra, al pubblico finale. E in questo momento storico il mio antidoto alla crisi è sicuramente il sapersi rinnovare, mettersi in gioco e guardarsi in giro con attenzione e, soprattutto, fare rete”.

 

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