Palermo: le favole nei giorni di festa con Emma Dante

Dal 16 giugno al 14 luglio prossimi la Vicaria e la compagnia Sud Costa occidentale a Palermo presenteranno la prima edizione della rassegna “Le favole nei giorni di festa” a cura di Emma Dante. Tutti i sabati e le domeniche alla Vicaria, saranno presentati i progetti artistici della Compagnia Sud Costa Occidentale dedicati all’infanzia: favole per bambini e adulti.

Per informazioni e prenotazioni telefonare +39 335 7263025 (ore 16.00 – 20.00) oppure consultare il sito internet: http://www.emmadante.it/lavicaria.programmazione.html

 

ECCO IL PROGRAMMA DELLA RASSEGNA

 16 giugno ore 19.00 ingresso € 7,00 intero – € 5,00 ridotto

Compagnia Sud Costa Occidentale

CAPPUCCETTO ROSSO VS CAPPUCCETTO ROSSO

Studio n.1

di Emma Dante

con Marcella Colaianni, Daniela Macaluso, Leonarda Saffi

Cappuccetto rosso è una bambina grassa con un cappuccio rosso che mangia con gioia tutto ciò che le capita a tiro. Poiché la sua leccornia più ambita è la focaccia da portare alla nonna, la mamma è costretta a chiudere il panierino con un lucchetto, lasciando alla nonna la chiave per aprirlo. Cappuccetto rosso, col languorino in pancia e la focaccia in cassaforte, si mette in cammino. Nella sua strada incontra altri personaggi-icone che come lei attraversano il bosco per compiere il loro destino. Convergono le strade di Hansel e Gretel, la strega cattiva, Biancaneve… e a un certo punto cappuccetto rosso vede camminare al suo fianco cappuccetto rosso, una bambina magra vestita come lei, che va nella sua stessa direzione. Cappuccetto rosso si ferma. Anche cappuccetto rosso si ferma. Le due si guardano per un tempo infinito. Poi riprendono a camminare.

21 giugno ore 19.00

21 giugno ore 21.30 ingresso € 10,00

La Compagnia Sud Costa Occidentale presenterà * nell’ambito del Pride 2013 ai Cantieri Culturali della Zisa presso lo Spazio Perriera

 LA BELLA ROSASPINA ADDORMENTATA

di Emma Dante

con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli

Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi. Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook… Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. “La bella Rosaspina addormentata” è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta.

 23 giugno ore 19.00 ingresso € 7,00 intero – € 5,00 ridotto

Compagnia Sud Costa Occidentale

ANASTASIA, GENOVEFFA E CENERENTOLA

di Emma Dante

con Italia Carroccio, Davide Celona, Valentina Chiribella, Gisella Vitrano

All’interno della casa dove Cenerentola fa da sguattera, la matrigna e le due sorellastre si presentano in maniera totalmente diversa da come invece appaiono all’esterno. A casa sono sciatte, malvestite, trasandate e per di più comunicano tra loro in un dialetto ricco di parole ed espressioni accese. Ma quando entrano a stretto contatto con l’alta società, negli ambienti aristocratici, i loro modi diventano raffinati e sensibili. Le tre arpie si riempiono la bocca di citazioni in francese, mostrando grande rispetto per le regole del galateo. La stessa cosa fa il principe: il suo disagio lo esprime in dialetto come se il dialetto fosse la lingua privata con cui i personaggi possono dire in tutta franchezza ciò che pensano. Ma anche la lingua della vergogna, quella che non si può, non si deve parlare in pubblico.

Cenerentola è l’unica a usare sempre lo stesso linguaggio proprio perché non ha niente da nascondere: la sua disperazione è alla luce del giorno e la sua indole è nobile e gentile sia all’interno che all’esterno della casa.

Tutto è giocato tra il dentro e il fuori di un paravento che definisce i luoghi dove si svolge l’azione. Ciò che non si vede è magico, ciò che è alla portata degli occhi è invece reale.

La favola ha due morali. La prima è: bisogna essere la stessa persona sia dentro che fuori dalle mura di casa, con una coerenza costante e duratura, senza vergogna delle proprie radici e della propria identità. La seconda è: i cattivi non devono diventare eroi né tanto meno possono rimanere impuniti.

29 giugno ore 21.00 ingresso € 7,00 intero – € 5,00 ridotto

30 giugno ore 19.00 ingresso € 7,00 intero – € 5,00 ridotto

Compagnia Sud Costa Occidentale

GLI ALTI E BASSI DI BIANCANEVE

di Emma Dante

con Italia Carroccio, Davide Celona, Daniela Macaluso

C’è l’alto che si fa basso e il basso che si fa alto nel mondo di Biancaneve. Al contrario di Alice nel paese delle meraviglie che cresce e rimpicciolisce continuamente, Biancaneve vede alzarsi ed abbassarsi il mondo intorno a lei circondato da creature buone e cattive che l’aiutano a diventare grande. Biancaneve fa esperienza, nello stesso tempo, della vigilia e dell’indomani, del più e del meno, del troppo e del non abbastanza, della causa e dell’effetto. Viene punita dalla matrigna prima di essere colpevole, ancora bambina inconsapevole viene accusata di  vanità e fuggendo nel bosco scopre nella statura dei nani e nelle sproporzioni delle cose i veri valori della vita. I nani le insegnano ad abbassare lo sguardo e ad essere umile mentre la regina madre le insinua nell’anima il pericolo di uno sguardo diritto verso l’esaltazione del proprio io.  C’è uno specchio che riflette tutto, sogni e paure, azioni malvagie e fughe verso la libertà.

06 luglio ore 21.00 ingresso € 7,00 intero – € 5,00 ridotto

07 luglio ore 19.00 ingresso € 7,00 intero – € 5,00 ridotto

Compagnia Sud Costa Occidentale

ANASTASIA, GENOVEFFA E CENERENTOLA

di Emma Dante

con Italia Carroccio, Davide Celona, Valentina Chiribella, Gisella Vitrano

All’interno della casa dove Cenerentola fa da sguattera, la matrigna e le due sorellastre si presentano in maniera totalmente diversa da come invece appaiono all’esterno. A casa sono sciatte, malvestite, trasandate e per di più comunicano tra loro in un dialetto ricco di parole ed espressioni accese. Ma quando entrano a stretto contatto con l’alta società, negli ambienti aristocratici, i loro modi diventano raffinati e sensibili. Le tre arpie si riempiono la bocca di citazioni in francese, mostrando grande rispetto per le regole del galateo. La stessa cosa fa il principe: il suo disagio lo esprime in dialetto come se il dialetto fosse la lingua privata con cui i personaggi possono dire in tutta franchezza ciò che pensano. Ma anche la lingua della vergogna, quella che non si può, non si deve parlare in pubblico.

Cenerentola è l’unica a usare sempre lo stesso linguaggio proprio perché non ha niente da nascondere: la sua disperazione è alla luce del giorno e la sua indole è nobile e gentile sia all’interno che all’esterno della casa.

Tutto è giocato tra il dentro e il fuori di un paravento che definisce i luoghi dove si svolge l’azione. Ciò che non si vede è magico, ciò che è alla portata degli occhi è invece reale.

La favola ha due morali. La prima è: bisogna essere la stessa persona sia dentro che fuori dalle mura di casa, con una coerenza costante e duratura, senza vergogna delle proprie radici e della propria identità. La seconda è: i cattivi non devono diventare eroi né tanto meno possono rimanere impuniti.

13 luglio ore 21.00 ingresso € 7,00 intero – € 5,00 ridotto

14 luglio ore 19.00 ingresso € 7,00 intero – € 5,00 ridotto

Compagnia Sud Costa Occidentale

SIRENE

Studio n.1

di Emma Dante

con Italia Carroccio, Davide Celona, Emilia Verginelli

Spiegare ai bambini il tema della morte è una delle cose più delicate, soprattutto quando si decide di non tirare in ballo il Signore e il paradiso. Le favole sono un mezzo efficace per trattare un tema difficile come questo in maniera laica perché la favola potrebbe essere quell’aldilà di cui non sappiamo, come metafora che serve a formare una morale, a dare al bambino le prime informazioni sulle questioni della vita e della morte. Il rapporto con la morte dovrebbe essere naturale per un bambino, sin dall’inizio, per non creare traumi terribili in futuro. Se il sesso e la morte smettessero di essere un tabù per gli adulti forse sarebbe più facile spiegarli ai bambini.

Prendendo spunto da tre favole di Hans Christian Andersen, (la fiammiferaia, la sirena e la ballerina di scarpette rosse), cercheremo di descrivere ai bambini il doloroso processo di trasformazione da essere terreno o marino a essere aereo e inconsistente come i sogni. Alla vigilia di natale, in un paese sommerso dalla neve e dal gelo, tre bambine lasciano questo mondo. Il freddo penetrante che le uccide aiuta a raccontare la povertà e l’impossibilità di trovare riparo per quei bambini che nel mondo vengono lasciati soli, abbandonati per strada, o torturati senza pietà. “Sirene” è una delle tre favole per dire addio.

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