Catania: il neo sindaco annuncia una gestione sobria e dignitosa

Ha annunciato una gestione improntata alla sobrietà e alla dignità “per recuperare il rapporto di fiducia con i cittadini”, mettendo al primo posto l’emergenza lavoro.  Enzo Bianco si è insediato stamattina come sindaco di Catania con una sobria cerimonia svoltasi nel Palazzo degli elefanti. Dopo aver indossato, nella propria stanza, la fascia tricolore con i simboli della città, il sindaco ha scritto sul libro d’onore: “con emozione insuperabile torno a servire con umiltà e passione la mia città”.

Nel salone Bellini, colmo di catanesi venuti a salutarlo, Bianco ha ringraziato gli altri candidati sindaci per lo “scontro leale e democratico”, e in particolare  Raffaele Stancanelli  “che ha servito la città in un momento difficile”.  Ricordando di essere stato “eletto con diffusa simpatia e largo consenso”, il Sindaco ha detto di voler “onorare questa sfida con energia, passione, esperienza, fantasia, disponibilità”.  E ha annunciato una gestione improntata alla sobrietà e alla dignità “per recuperare il rapporto di fiducia con i cittadini”, mettendo al primo posto della sua azione l’emergenza lavoro, soprattutto giovanile. Ha poi parlato della necessità di rendere più efficiente la macchina comunale, chiedendo ai dipendenti “sacrificio e passione”. Bianco ha ricordato che presto Catania diventerà città metropolitana, sottolineando come esistano “intelligenze e professionalità con una voglia straordinaria di essere protagoniste del rilancio di Catania, con l’aiuto del governo regionale e nazionale”.

Il sindaco ha dichiarato che completerà al più presto le deleghe assessoriali e che il suo primo interlocutore sarà il nuovo Consiglio comunale. L’obiettivo è quello di “tornare a fare di Catania una delle locomotive dello sviluppo del Paese”, perché il programma Catania +10 “è un sogno, ma a me piacciono i sogni che si possono realizzare”. Bianco ha poi letto un passo tratto da “Le memorie di Adriano” di Marguerite Yourcenar: “Volevo che le città fossero splendide, piene di luce, irrigate d’acque limpide, popolate da esseri umani il cui corpo non fosse deturpato né dal marchio della miseria o della schiavitù, né dal turgore di una ricchezza volgare”. E ha concluso: “con questo sentimento mi accingo a servire la città di Catania come il più umile dei cittadini, ma quello al quale è stata affidata la più grande responsabilità”.

Dopo il discorso, Bianco ha attraversato il corridoio che custodisce i ritratti dei sindaci dal dopoguerra a oggi per  il tradizionale omaggio al gonfalone. È seguita la cerimonia dei rintocchi di campana nella corte del Palazzo e l’offerta dei fiori, in Cattedrale, a Sant’Agata e a Vincenzo Bellini.

Il sindaco ha annunciato che martedì mattina porterà una corona di fiori sulla tomba di Giuseppe De Felice Giuffrida, il sindaco che i catanesi chiamavano “nostru patri”.

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