Palermo: è morta Agnese Borsellino

Si è spenta a Palermo Agnese Borsellino, vedova di Paolo, il magistrato assassinato il 19 luglio del 1992 nel capoluogo siciliano. La notizia è stata diffusa su face book dal fratello del magistrato, Salvatore Borsellino che ha scritto: “è morta Agnese. È andata a raggiungere Paolo. Adesso saprà la verità sulla sua morte”.

Agnese, figlia di Angelo Piraino Leto, magistrato e presidente del tribunale di Palermo, aveva sposato Paolo Borsellino il 23 dicembre del 1968. Dal loro matrimonio erano nati tre figli: Lucia, attuale assessore regionale con il governo Crocetta; Manfredi, dirigente della Polizia a Cefalù e Fiammetta. Agnese Borsellino da qualche anno lottava con una terribile malattia. È morta all’età di 71 anni.

Proprio domenica scorsa, gli attivisti del gruppo Facebook nato per sostenere la moglie di Paolo Borsellino volevano esporre uno striscione a Roma, davanti a Papa Francesco, ma sono stati bloccati dalla polizia. Ne sono seguite alcune polemiche, contrassegnate dalla delusione di Agnese

“Con la scomparsa di Agnese Borsellino se ne va una grande donna, che ha affrontato il dramma dell’assassinio del marito con un coraggio e una discrezione ammiralibili. Una donna che non ha mai smesso di chiedere verità e giustizia dentro e fuori le istituzioni, sapendo bene che c’è una parte dello Stato collusiva che ha trattato con la mafia e che ancora oggi continua a negare verità ormai eclatanti. Un abbraccio a Lucia, Manfredi, Fiammetta e a tutti i suoi cari”. Lo dice il senatore del movimento “Il Megafono-Lista Crocetta” Giuseppe Lumia.

La Fondazione socialista antimafia “Carmelo Battaglia” esprime alla famiglia Borsellino sincero cordoglio per la scomparsa di Agnese Piraino Leto, vedova del magistrato ucciso dalla mafia il 19 luglio 1992, in via D’Amelio a Palermo. Secondo il presidente della Fondazione, Antonio Matasso, «Agnese Borsellino in questi anni ha sopportato con estrema dignità e con intenso coraggio il peso del dolore per la morte del marito Paolo. Un atteggiamento che la accomuna ad Angela Battaglia ed a tante altre donne che, come lei, hanno portato avanti le battaglie dei loro cari, dimostrando che la mafia non è riuscita ad annientare il simbolo ideale rappresentato da Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, Carmelo Battaglia, Salvatore Carnevale, Placido Rizzotto e tanti altri eroi».

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