Enna: sequestro di beni per 1 milione e mezzo

Un milione e mezzo di euro. È questo il valore dei beni sequestrati oggi dai carabinieri del comando provinciale di Enna in collaborazione con i poliziotti della questura e l’ufficiale giudiziario del tribunale di Enna. Il sequestro era stato disposto dal tribunale di Enna. Sigilli ai beni del pregiudicato Gaetano Drago, 58 anni, detenuto per una condanna per mafia e tentata estorsione aggravata dall’aver agito con metodo mafioso per agevolare l’organizzazione mafiosa di appartenenza.

Sotto sequestro sono finiti anche i beni nella disponibilità di familiari e parenti di Drago. Gli inquirenti ritengono che questi siano fittizi intestatari e che quanto oggetto di sequestro costituisca il reimpiego di beni di provenienza illecita.

I sigilli sono stati posti a diversi terreni, immobili, a un fabbricato rurale, a un complesso aziendale per il commercio di veicoli nuovi e usati, complessi aziendali, 24 tra autovetture e motocicli, 13 tra depositi e conti correnti attivi.

Drago è stato condannato, con sentenza della corte d’appello di Caltanissetta a 6 anni e 4 mesi di reclusione. Era stato arrestato il 14 luglio del 2009 nell’ambito dell’operazione antimafia denominata The old one, condotta dalla Dda di Caltanissetta. Insieme a lui finì in manette anche il boss provinciale di cosa nostra, Turi Seminara, del quale era il braccio destro e consigliere.

Le indagini hanno evidenziato come, dopo l’arresto di alcuni esponenti mafiosi di primo piano, quali Ciccio La Rocca e Sebastiano Rampulla, e alle vicende giudiziarie che hanno coinvolto esponenti mafiosi della provincia di Enna come Gaetano Leonardo e Raffaele Bevilacqua, il ruolo di Seminara era cresciuto di importanza con riferimento alle strutture di cosa nostra operanti in provincia di Enna e, probabilmente, anche in altri territori limitrofi.

Nel corso delle indagini che portarono all’arresto, nell’ambito dell’operazione della Dda di Caltanissetta, denominata Green line, di Giancarlo Amaradio e 19 persone, era emersa la figura dello zio Turi detto ‘u vecchiu, identificato poi proprio nel Seminara quale soggetto che rivestiva u ruolo di grande autorità all’interno di cosa nostra, con riferimento all’intera provincia di Enna.

Il referente supremo del’organizzazione mafiosa era ricoperto da Seminara. Drago si attivava personalmente per reperire fondi a favore dell’associazione, tramite richieste estorsive a imprenditore della zona.

 

Maria Chiara Ferraù

 

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